Da via Berta il messaggio politico che arriva in via Genova a Campobasso è fin troppo chiaro: terzo lotto Fresilia, quei 40 milioni non si devono riprogrammare, né spacchettare né spalmare su altri progetti.
L’infrastruttura è strategica, fondamentale per il futuro della provincia di Isernia, per le aree interne e per il Molise intero. Ergo, l’ente di via Berta non arriverà in ritardo sulle scadenze che le competono.
Ma, e qui il richiamo è evidente, la Regione faccia altrettanto. Provveda per tempo per quanto di sua competenza.
E, per essere più chiari e ricordare le scadenze, la Provincia ha inviato alla Regione anche un altro atto che da ieri è sull’albo pretorio: in pratica l’ente di via Berta ricorda che il 22 giugno ha inviato alla Regione e all’Arpa Molise, l’istanza per l’avvio del procedimento di valutazione di impatto ambientale del progetto di completamento della Fresilia in direzione Sprondasino per il rilascio del provvedimento autorizzatorio unico regionale «con specifica indicazione di ogni autorizzazione, intesa, parere, concerto, nulla osta o atti di assenso comunque denominati, necessari per la realizzazione e l’esercizio dell’opera».
Quasi quattro mesi fa la richiesta di avvio del procedimento di valutazione ambientale del progetto del terzo lotto, quasi100 giorni trascorsi prima che la Regione, a fine settembre, comunicasse che ormai i tempi non consentivano più di rispettare le scadenze per l’utilizzo dei fondi.
Quattro mesi lungo i quali la vera svolta dell’intera questione non è stata mai comunicata ufficialmente né ufficiosamente: la proroga del termine ultimo per l’utilizzo dei fondi, fino a qualche tempo in scadenza al 31 dicembre 2022.
Alfredo Ricci, presidente dell’Ente di via Berta, è stato chiarissimo qualche giorno fa.
«Non mi arrendo» ha detto a Primo Piano Molise. E, con la certezza derivante dalla nuova tempistica, la Provincia ha risposto ‘a muso duro’ alla comunicazione pervenuta a fine settembre dalla Regione Molise con la quale il IV Dipartimento comunicava l’intenzione di avviare formalmente l’iter di revoca del finanziamento per il terzo lotto della Fresilia.
Intorno, l’imbarazzante silenzio dei sindaci che solo qualche mese fa avevano promesso battaglie e barricate. Nessuna voce a difesa dell’opera, nessuna condivisione della battaglia della Provincia, nessun sostegno (ufficialmente) al braccio di ferro ingaggiato con la Regione perché la strada sia finalmente completata. Nulla.
Alfredo Ricci riapre la partita e al momento sembra ‘giocare da solo’ contro la Regione. Che non è avversario, come a Primo Piano ha lasciato intendere qualche giorno fa. Il presidente si appella al lavoro di squadra per poter portare a casa il risultato. Che, per restare alla metafora calcistica, è alla portata.
Nella nota arrivata in Provincia alla fine di settembre, quei 39 milioni, 490mila 415,80 euro per il IV Dipartimento «sono da ritenersi liberi alla programmazione».
In via Berta, però, non la pensano affatto così. E lo hanno messo nero su bianco.
«Lette le motivazioni a supporto di tale comunicazione e rilevato, in particolare, che esse si basano sulla ritenuta impossibilità da parte della Provincia di Isernia (soggetto attuatore) di rispettare “il termine del 30 giugno 2023 fissato per il raggiungimento dell’obbligazione giuridicamente vincolante con la conseguente perdita delle risorse”», assumendo che l’iter per il rilascio del parere autorizzatorio potrà concludersi non prima del 30 marzo 2023 e quindi le acquisizioni di autorizzazioni e permessi previste per il 30 settembre 2022, slittano di sei mesi e vengono fissate al 30 marzo 2023, «la previsione della stipula contratto indicata nel crono programma al 30 giugno 2023 deve necessariamente adeguarsi alla cadenza temporale del 31 dicembre 2023».
Da via Berta ricordando che «lo slittamento dei tempi di conclusione del procedimento non è dipeso dalla Provincia di Isernia, ma è fisiologicamente connesso alla complessità del procedimento stesso», quindi in considerazione che la data del 30 marzo 2023 risulta essere quella ultima per la conclusione del Paur (il provvedimento autorizzatorio unico regionale, ndr), è comunque confermato il termine per il raggiungimento dell’obbligazione giuridicamente vincolante (nei confronti dell’operatore economico aggiudicatario dell’appalto integrato per la realizzazione dell’opera) al 30 giugno 2023.
E la Provincia non ha dubbi: l’Ente è in grado di rispettare il termine del 30 giugno 2023 per il raggiungimento della obbligazione giuridicamente vincolante.
Un’opera attesa da oltre 30 anni, «riconosciuta dall’intera comunità istituzionale regionale (Regione, Provincia, Comuni), oltre che dagli operatori economici, dalle associazioni e dai cittadini interessati, strategica ed indispensabile allo sviluppo del territorio e del tessuto socio-economico della Provincia di Isernia e dell’intera Regione, come tal irrinunciabile» si legge nel documento partito da via Berta e arrivato in via Genova a Campobasso. «Fermo restando che e valutazioni finali in ordine alla programmazione e assegnazione delle risorse competano agli organi di indirizzo politico-amministrativo della Regione – scrivono dalla Provincia – che già con delibera di Giunta Regionale n. 115 del 12 aprile 2019, adottata sulla scorta del progetto preliminare già all’epoca redatto e agli atti della stessa Regione, come anche negli atti successivi, hanno stabilito che il completamento della F.V. Fresilia vada realizzato con il tracciato “in direzione Sprondasino”, così vincolando il soggetto attuatore a progettare l’opera esclusivamente secondo tale indicazione specifica di tracciato» ricordano con precisione dall’ente di via Berta, viene quindi trasmesso il cronoprogramma dettagliato delle fasi attuative dell’opera e la scheda di monitoraggio. Chiedendo, specificatamente, alla Regione di non dare seguito alla comunicazione del direttore e di adottare ogni atto e iniziativa, anche rispetto alle comunicazioni precedenti riguardanti l’attivazione di procedimenti ed endoprocedimenti di competenza regionale, «di cui alla data odierna non si è avuta notizia (ci si riferisce forse alla valutazione di impatto ambientale?, ndr) per consentire il sollecito avanzamento e la tempestiva conclusione del procedimento regionale di Paur».
La partita è appena iniziata, quindi, e la Provincia gioca in attacco. Da sola, sembra.
ls