L’allerta meteo che da giorni annuncia l’arrivo della neve, le previsioni che sono talmente attendibili e precise da spaccare il minuto eppure l’altra sera, per raggiungere Isernia da Campobasso o affrontare il viaggio al contrario, ci sono volute ore e ore.
Eppure il valico di Castelpetroso è lì da decenni, con i suoi tornanti e le sue variazioni di altitudine, con le difficoltà ormai note che si paventano quando nevica da sempre e che magari potrebbero essere considerate quando la situazione lo richiede con provvedimenti emergenziali come interdire il transito ai mezzi pesanti soprattutto se non attrezzati.
Eppure dal 17 novembre tutte le automobili e i mezzi in circolazione avrebbero dovuto montare pneumatici termici oppure avere le catene a bordo.
Eppure sono bastate poche decine di centimetri di neve per mandare letteralmente in tilt il sistema viario posto che la Statale 17 è l’unica arteria che collega il capoluogo di provincia a quello di regione e viceversa.
Pochi centimetri di neve, in una regione che ha visto ben altro e nemmeno troppi anni fa, per rendere un inferno il viaggio di chi rientrava a casa dopo una giornata di lavoro o di studio.
Auto a passo d’uomo, code chilometriche, mezzi pesanti in serissima difficoltà, autobus di linea fermi. Una coda chilometrica, migliaia di persone bloccate per ore sulla Statale 17: nelle auto in trappola anche una famiglia di turisti, con un neonato di 4 mesi. L’auto è stata scortata dalla Ctroce Rossa su un percorso alternativo per evitare che patisse il freddo. Una 25enne, passeggera di un bus, ha avvertito un malore: soccorsa anche lei dal personale della Cri che ha portato aiuto ai protagonisti di una disavventura che ha dell’incredibile considerato che il Molise è una regione di montagna.
Una notte di ordinaria follia quella vissuta da migliaia di persone rimaste imbottigliate in una strada letteralmente senza via di uscita.
Cinque ore per raggiungere Isernia da Campobasso, anche di più nel viaggio al contrario, ma c’è anche chi non c’è riuscito e ha dovuto cercare alloggio negli hotel della zona, come il presidente dell’Ordine dei giornalisti Vincenzo Cimino che racconta: «Ringrazio i Carabinieri che mi hanno consigliato di tornare indietro. Dopo 3 ore di fila lungo la salita di Castelpetroso, sono rientrato a Isernia: ho sperato sgomberassero la Statale ma nulla da fare. Sono rimasto in hotel: albergo stracolmo per una nevicata pronosticata con largo anticipo. E tutti gli ospiti erano arrabbiatissimi». Un incubo causato dalla neve – evento previsto e prevedibile in inverno e in una zona di montagna – ma anche della presenza di tanti automobilisti e autotrasportatori sprovvisti dell’equipaggiamento corretto come stabiliscono le norme. Che avrebbero potuto essere fermati prima di avventurarsi lungo i tornanti del valico di Castelpetroso. Super lavoro da parte dei Vigili del fuoco del comando provinciale che hanno soccorso e ristorato gli automobilisti, pochi i mezzi dell’Anas in circolazione nel tratto della provincia di Isernia, alcuni bloccati nell’imbuto che si è creato proprio sulla salita di Castelpetroso, piena di neve e ghiaccio.
Polizia Stradale e Carabinieri hanno soccorso gli automobilisti, aiutandoli a montare le catene. I volontari della Croce rossa, arrivati sulla Statale con tre autovetture 4×4 e un’ambulanza, hanno raggiunto il valico di Castelpetroso e alcuni tratti della SS 650 Trignina, hanno distribuito coperte e bevande calde. «Restiamo in continuo contatto con forze dell’ordine, Protezione Civile e Vigili del fuoco per intervenire laddove ce ne fosse bisogno», ha dichiarato il presidente della Croce Rossa di Isernia, Fabio Rea.
L’incubo termina intorno alla mezzanotte, quando il transito comincia lentamente a defluire. Sperando che non capiti alla prossima spolverata, prevista e prevedibile.
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