Torna nel borgo della lettura, capitale di «Genius Loci. Portami un libro e ti regalo l’anima», il progetto culturale che parla di brigantaggio. Dopo l’appuntamento con Franco Arminio, il poeta paesologo, la successiva tappa di Sepino, oggi alle 18.30, nel castello baronale, il convegno «I briganti tra storia, mito, leggende e amore per la libertà» con Eugenio Bennato, Antonio D’Ambrosio, Paolo Franzese, Antonio Salvatore e Nadia Verdile. Il convegno sarà moderato da Fatima Fraraccio, direttrice artistica dell’evento. Previsto anche un intervento di studentesse e studenti dell’Iiss Lombardo Radice di Bojano, con la dirigente scolastica Anna Paolella e «La rappresentazione del brigante». Alle 21, in piazza Ottavio de Salvio, lo spettacolo teatrale-musicale «Anime Briganti» con Alessia D’Alessandro, Enrico Varriano, Patrizia Civerra, Michele Di Cillo, Luca Umberto Belnudo, Francesco Vitale con testi di Francesco Vitale e musiche originali di Alessia D’Alessandro. Domani, sabato 20 maggio, di buon mattino (alle 8.30), da piazza Ottavio de Salvio partirà la passeggiata «Sulle orme dei briganti» con l’associazione Sentieri in Quota. E alle 21.30 il concerto «Vento Popolare» con il maestro Eugenio Bennato, Ezio Lambiase (chitarra classica, elettrica), Mujura (chitarra acustica, basso, voce), Sonia Totaro (voce, danza), Francesca Del Duca (percussioni, voce). Fautori dell’evento, il Comune di Macchiagodena, l’assessorato al Turismo della Regione, Officina Creativa Aps (Sepino), l’associazione Sentieri in Quota, la Pro Loco, l’associazione culturale Maccle de Godini (tutte di Macchiagodena), i Borghi della lettura e l’Iiss Lombardo Radice di Bojano. Una tre giorni di eventi che culminerà domenica con i festeggiamenti in onore di San Nicola.
«Con il progetto “I briganti tra storia, mito, leggende e amore per la libertà” abbiamo voluto porre al centro dei nostri eventi l’arte e la cultura nelle sue molteplici espressioni – spiega il sindaco di Macchiagodena, Felice Ciccone -. Il nostro percorso sul brigantaggio è inserito nel contesto del più ampio progetto “Genius Loci. Portami un libro e ti regalo l’anima”, che negli ultimi anni ha dato tanto lustro al nostro paese. L’obiettivo resta quello di promuovere il territorio attraverso la cultura, l’unico elemento di sviluppo delle società. Proprio per questo siamo molto orgogliosi che protagonisti di rilievo dei nostri appuntamenti siano anche i giovani e la scuola. La storia dei briganti ha sempre affascinato la collettività in ogni parte d’Italia, anche qui a Macchiagodena, che ha il suo brigante Caprannunzio. Lui, per amore vero nei confronti della sua terra. si ribellò ai padroni oppressori. L’idea progettuale è quella di riportare in vita la storia dei briganti ancora presente sulle nostre montagne. Ulteriore motivo di orgoglio è l’essere riusciti a portare nel nostro piccolo paese artisti e scrittori del calibro di Franco Arminio ed Eugenio Bennato, il cui impegno volto al recupero dei valori dell’identità culturale meridionale e dell’orgoglio storico e civile nostro è continuamente rinnovato. Tutto ciò acquista ancora più rilevanza proprio in questo particolare momento storico, mentre in altre sedi si parla di autonomia differenziata».
La storia di Eugenio Bennato è di per sé un libro sulla cultura meridionale e sulla sua identità. Che si concretizza poi nelle pagine di «Ninco Nanco deve morire. Viaggio nella storia e nella musica del Sud» (Rubbettino Editore) che offre al lettore una ricostruzione del percorso di ricerca di Bennato non solo nella storia del Sud Italia, ma anche attraverso le sue tradizioni musicali. Questa nuova fatica letteraria ha il pregio di essere divulgativa a tutto tondo, affiancando una breve digressione sul fenomeno del brigantaggio in Italia e sui suoi principali protagonisti ad una ancora più interessante retrospettiva sulle sue ricerche sul campo condotte a partire dagli anni Settanta dallo stesso autore nel Meridione d’Italia. Introdotto dall’interessante prefazione dello scrittore Pino Aprile, il libro dopo una contestualizzazione storica sulla fine del Regno delle Due Sicilie e delle conseguenti sanguinose repressioni dei Savoia, si sofferma sulle figure di Ninco Nanco e Michelina De Cesare, due briganti diventati simbolo della lotta contro i conquistatori, per poi offrire anche alcune riflessioni sulla nuova storiografia del brigantaggio e sul fenomeno dell’emigrazione.