Arriva – in silenzio e oltre ogni polemica scatenata a margine del ritrovamento che infiammò i social e le comunità intellettuali del Molise – la risposta a chi, in questi mesi, si fosse domandato la fine della tanto vituperata ‘testa di Augusto’, riemersa alla fine di aprile di due anni fa nel corso dei lavori di ripristino delle mura urbiche di via Occidentale, crollate parecchi anni prima e precisamente nel 2013.
Da oggi è in mostra ai Mercati di Traiano, nel Museo dei Fori Imperiali, dove resterà fino al 26 novembre per una esposizione che offrirà ai visitatori la possibilità di ammirare due inedite teste-ritratto dell’imperatore, scoperte recentemente a Roma e a Isernia, appunto. E poi a dicembre tornerà a casa, precisamente nel Museo archeologico di Santa Maria delle Monache dove sarà allestita la medesima mostra.
L’esposizione – dal titolo «Imago Augusti. Due nuovi ritratti di Augusto da Roma e Isernia» – è promossa da Roma Capitale, assessorato alla Cultura, Sovrintendenza capitolina ai beni culturali e dal ministero della Cultura, Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per il Molise ed è curata da Claudio Parisi Presicce, Beatrice Pinna Caboni, Dora Catalano e Maria Diletta Colombo.
Un dialogo ideale e iconografico tra due capolavori marmorei: il ritratto del giovane Ottaviano, che diventerà poi Augusto, e quello del primo imperatore di Roma già insignito del titolo onorifico di Augustus, che diventerà parte integrante del suo nome. Si tratta di un progetto che nasce dalla collaborazione scientifica tra la Sovrintendenza capitolina ai beni culturali e la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per il Molise, unite in questo caso dall’eccezionale rinvenimento di due ritratti di Augusto scoperti recentemente a Roma e a Isernia che, per il loro alto valore iconografico e stilistico, potranno offrire al pubblico un valido e interessante apporto nell’ambito degli studi sull’immagine e sulla storia della figura sempre attuale dell’imperatore.
Tanti gli elementi in comune tra le due opere, a partire dalla recente e inaspettata scoperta rispettivamente nel 2019 e nel 2021 nel corso di indagini archeologiche nelle aree centrali di Roma, nel Foro di Traiano, e di Isernia, nella zona presunta dell’antico foro, fino al comune riutilizzo, in età medievale, come “puro materiale” edilizio e addirittura di scarto, all’identità del personaggio raffigurato e, non da ultimo, all’elevata qualità artistica dei due esemplari.
Il percorso espositivo sviluppa le tematiche legate ai due ritratti: la scoperta, i contesti e le modalità di reimpiego delle opere, l’iconografia e il valore politico dei ritratti, la figura dell’imperatore. Tutti questi contenuti sono proposti in modo immersivo, attraverso l’utilizzo di videoproiezioni. che, in parallelo, consentono di entrare nello scavo di via Alessandrina, viaggiare nei paesaggi molisani fino a Isernia e, infine, rivivere l’emozione delle due inattese scoperte.
Il recente scavo di via Alessandrina, nell’area del Foro di Traiano, ha ripreso un progetto più ampio di indagini estensive dei Fori Imperiali condotte negli anni del Giubileo del Duemila.
Nel caso di Isernia, il ritrovamento della testa di Augusto è avvenuto – come detto – nel corso dei lavori di ripristino di un tratto di cortina delle mura urbiche crollato a causa di un violento temporale nel marzo 2013.
Le peculiari modalità di tali rinvenimenti non forniscono indicazioni certe sul contesto originario dei ritratti e dunque sullo specifico messaggio ideologico e politico di cui essi dovevano essere portatori. È tuttavia innegabile che si tratti di due capolavori unici che si inseriscono a buon diritto nel già ricco panorama delle immagini del princeps, la cui ampia diffusione nell’Urbe e nelle aree periferiche italiche si qualifica storicamente come funzionale alla costruzione di un consenso sempre più ampio nei territori dell’impero.
Nell’approfondimento storico, iconografico e stilistico dei due ritratti, l’analisi dei dettagli fisionomici ne consente l’inquadramento in due momenti diversi: nella raffigurazione di via Alessandrina un giovane Ottaviano esprime il carattere forte e determinato dell’erede di Giulio Cesare; nell’altra si percepisce la dimensione più matura e riflessiva dell’uomo divenuto titolare di un potere illimitato. Il linguaggio figurativo elaborato tra il 40 e il 38 a.C. per il poco più che ventenne Ottaviano si evolve infatti in quello del politico ormai affermato al quale il Senato decise di conferire nel 27 a.C. il titolo onorifico di Augustus, che diventerà parte integrante del suo nome.
Proprio basandosi sulle diverse cronologie dei ritratti e sulla suggestiva conformazione spaziale semiellittica, l’ultimo ambiente del Museo dei Fori Imperiali è stato concepito come un teatro nel quale i visitatori, a orari regolari, potranno assistere a un dialogo immaginario tra le due anime di Augusto, e al contrasto tra una personalità giovane e idealista e una più matura e pragmatica, dando voce ad una contrapposizione sempre attuale. Una formulazione espositiva capace di coinvolgere un pubblico diversificato e ampio attraverso l’esperienza innovativa della teatralizzazione, nella quale i reperti diventano oggetti “parlanti” che interagiscono tra loro e con il pubblico.
La mostra, infine, si propone come progetto di valorizzazione culturale accessibile e inclusivo sotto molteplici aspetti.
Grazie al servizio dedicato del Dipartimento Politiche Sociali e Salute – Direzione Servizi alla Persona, affidato alla Cooperativa Sociale Onlus Segni di Integrazione – Lazio, i testi del dialogo teatralizzato e dei pannelli didattici sono stati tradotti in nella lingua dei segni italiana, registrati e fruibili gratuitamente attraverso QR code. Allo stesso tempo, per permettere la fruizione e la mobilità in autonomia nelle sale espositive ai non vedenti, sono state realizzate sui modelli 3D le copie in marmo sintetico a grandezza naturale dei due ritratti di Augusto, con didascalie in italiano/inglese e alfabeto Braille e una planimetria col percorso della mostra in italiano e alfabeto Braille. L’offerta didattica sarà completata da visite guidate accompagnate da operatori specializzati e laboratori integrati.