La riapertura del viadotto in territorio di Civitanova del Sannio non ha risolto le ataviche problematiche della Trignina, ostaggio dei cantieri e, ovviamente, delle code che soprattutto nei giorni di maggiore affluenza si formano nei pressi dei semafori.
E così ieri, in un caldo sabato di metà agosto, in tanti da Isernia e dai comuni della provincia hanno deciso di raggiungere la costa per una giornata o un week end al mare.
Ottantasette chilometri: questa la distanza tra il capoluogo di provincia e la prima città marittima della costa, che però hanno richiesto, per la percorrenza, molto più dei 90 minuti che dovrebbe essere ora, dopo la riapertura del viadotto, il lasso di tempo necessario per arrivare a destinazione.
Per uno strano gioco del destino, quel viadotto era stato parzialmente inibito al traffico per le verifiche ai piloni nei giorni immediatamente successivi al tragico crollo del ponte Morandi. Ed è stato riaperto completamente alla percorrenza nel giorno del quinto anniversario. Terminate le verifiche, dopo 1825 giorni, adesso anche i nuovi guard rail aumentano la sicurezza del ponte, secondo le nuove disposizioni di legge: il viadotto finalmente non ha più semafori o riduzioni di corsie.
Ovvio che, per chi percorre quella strada per ragioni professionali o di svago, sia una buona notizia ma poi, accade che arrivati in prossimità del cantiere che insiste in territorio di San Giovanni Lipioni si debba assistere alla solita scena.
Auto incolonnate per oltre tre chilometri, in attesa di poter superare il cantiere che insiste in quella zona da tempo. Cantiere dove, commenta il nostro lettore che ha anche documentato con foto quello che stava vivendo, non c’era nessuno al lavoro.
Decine di auto a passo di lumaca, sotto il sole, in attesa di poter superare l’imbuto creato dal cantiere vuoto perché, come segnala sempre il nostro lettore, oltre a non esserci gli operai non ci sono nemmeno i mezzi che potrebbero servire per consentire la ripresa delle attività, magari da domani.
Insomma, i minuti per arrivare a destinazione non sono stati 90: 87 chilometri in un’ora e mezzo, in effetti, era sembrato un auspicio più che una certezza.
Le foto del resto parlano da sole: il nostro lettore – che ringraziamo – ha immortalato la lunga fila di auto che precedeva la sua vettura e quella che invece aveva alle spalle.
Sono le 12.30 di un sabato di metà agosto, anno domini 2023. E questa è una delle due arterie che permettono ai molisani di raggiungere la costa. Ogni commento ulteriore è superfluo.

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