In centinaia hanno atteso, in silenzio, di poter dare l’ultimo saluto ad Elia Caroccia, precipitata da un sentiero a Roccamandolfi in una calda domenica che avrebbe dovuto trascorrere con il fidanzato e gli amici in Molise.
Palloncini bianchi a forma di cuore, raccontano i colleghi della testata In Prima News che hanno seguito ieri mattina il funerale della 32enne nella chiesa di San Matteo Apostolo di Nocera Inferiore, che poi hanno riempito il cielo al termine della funzione religiosa, tra lacrime e applausi.
Il Comune di Roccamandolfi, si apprende dalla cronaca giornalistica del quotidiano locale, ha inviato un manifesto di cordoglio alla famiglia della vittima mentre i servizi sociali del Comune di Nocera hanno provveduto a coprire le spese per il rito funebre. Continua la raccolta fondi, lanciata sulla piattaforma Gofundme dalla comunità francescana della chiesa di sant’Antonio, per sostenere economicamente la famiglia. Ieri sera le donazioni erano state oltre 100, per una cifra raccolta di oltre 1500 euro.
Elia, una ragazza buona, semplice ed educata nel ricordo del parroco che ha celebrato il funerale.
«Non basterebbero libri di parole umane per colmare la voragine che una morte così inaspettata lascia nel cuore di chi ha incontrato il suo sguardo – le parole di don Raffaele Ferrentino, come riporta In Prima News – solamente la fede può colmare l’incolmabile, lenire col balsamo della speranza una ferita che sembra non possa rimarginarsi mai più.
Solo la luce della fede può permettere ai nostri passi di orientarsi nei sentieri bui che a volte sembrano condurre all’assurdo del non senso. Solo la fede ci permette di impugnare le armi dell’amore per poter cogliere la vita che fiorisce anche lì dove sembra regnare la morte».
La fede ha illuminato il percorso di vita di Elia che era molto legata alla comunità francescana di cui aveva fatto parte. La stessa fede che tiene salda la famiglia, di fronte ad una tragedia immane e ad un dolore sordo.
«Cara Elia – l’esortazione di don Raffaele –, ricordaci con il tuo dolce sorriso, la morte non è l’ultima parola agli occhi della fede. E noi cristiani le andiamo incontro serenamente e, come ci ha insegnato il grande padre San Francesco d’Assisi, osiamo chiamarla addirittura sorella morte corporale, dalla quale nessuno può scappare. Ciao cara Elia, prega per noi».
In foto l’arrivo del feretro di Elia Caroccia in chiesa (foto gentilmente concessa da In Prima News)