Di scena la ‘grande bellezza’ che diventa suggestiva e mai così indispensabile scenografia per la seconda assemblea pubblica che nel giro di pochi giorni ha coinvolto cittadini, istituzioni, politica e mondo della cultura e che ha ribadito il no all’ipotesi di realizzazione della centrale di pompaggio Pizzone II.
Un’assemblea pubblica che ha musicato la posizione inderogabile rispetto a quel progetto che potrebbe cambiare per sempre i connotati di una parte di territorio a cavallo fra Molise e Abruzzo. La partecipazione attiva, che si è evidenziata fin da subito e cioè quando si è appresa la notizia dell’ipotesi progettuale, è il sintomo di quanto questa vicenda stia a cuore dei cittadini e degli amministratori. Di chi in questi territori con fatica, impegno, programmazione e visione strategica vive e lavora, investe e progetta il futuro sostenibile, che parte proprio dalla ricchezza del patrimonio ambientale e culturale.
Il no al progetto Pizzone II è fermo ma non è di chiusura al confronto anche con la società che intende interloquire con i cittadini e le Istituzioni, come del resto ha già fatto nel corso dell’audizione in Consiglio regionale tenutasi qualche giorno fa. Primo passo di una vicenda che al momento registra, come atto concreto, la richiesta di sospensiva dell’istanza di valutazione di impatto ambientale e di incidenza che Enel Green Power ha presentato e che per 120 giorni terrà quel progetto fermo al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica in attesa di ulteriori interlocuzioni con il territorio e gli stakeholders che la società ha dichiarato di voler percorrere.
La musica è stata la colonna sonora della seconda assemblea pubblica, tenutasi a Castel San Vincenzo l’altro ieri, a distanza di qualche giorno da quella di Pizzone di domenica 17 settembre.
Un luogo magico e da tutelare tutto, anche se il lago è lo scatto iconico che rappresenta il Molise. La ‘grande bellezza’ – dallo skyline alle Maindarde, dalla natura rigogliosa ai piccoli borghi che la puntellano – è stata protagonista, in un ideale contraltare con quello che invece potrebbe accadere da qui ai prossimi cinque anni e più.
«Musica per le Mainarde» l’evento nato grazie all’impegno di tutti e alle suggestioni del cantautore Lino Rufo. La buona musica ha fatto da apripista al dialogo ed alla riflessione consapevole, il palco è stato calcato con maestria da Daniela Terreri, Luigi Farinaccio, i KaleiDis di Giulia Maselli ed Eugenio Auciello, Piero Ricci con i suoi allievi Davide e Alenuccio, Ernest Carracillo e Nadia Notardonato e molti altri artisti.
E la politica ha partecipato, si è fatta sentire: l’assessore Andrea Di Lucente, a nome dell’intera Giunta, ha ribadito la posizione della Regione Molise. Il no al progetto, secondo l’assessore, è dovere civico di chi ha a cuore le sorti di un’area del Molise di bellezza unica e condizionante il futuro della regione intera. Dello stesso tenore gli interventi della vicepresidente del Consiglio regionale Stefania Passarelli e della consigliera Alessandra Salvatore. Entrambe, fin da subito, hanno preso una posizione netta, in maniera istituzionale, all’ipotesi di realizzazione del progetto Pizzone II. Interventi concreti e appassionati quelli delle due consigliere regionali che hanno fatto emergere l’attenzione e la sensibilità verso il territorio e chi lo abita, l’impegno a percorrere una strada che ha le radici nelle ricchezze e nel loro valore ambientale e non solo. E proprio grazie alla passione e alla concretezza delle due esponenti del Consiglio regionale, i partecipanti si sono sciolti in un applauso liberatorio: c’erano decine di associazioni ambientalistiche come WWf, Italia Nostra, Salviamo l’Orso, il Cai. Tantissimi i partecipanti anche dal vicino Abruzzo. La sindaca Marisa Margiotta, che proprio a Primo Piano Molise aveva chiarito qualche giorno fa la contrarietà all’ipotesi progettuale e la volontà di fare l’impossibile perché non si realizzi la centrale Pizzone II, ha manifestato apertamente e nuovamente il suo convinto no. Pensiero comune, emerso dagli interventi politici e tecnici. C’era anche l’architetto Franco Valente che non poteva non rimarcare, nel suo intervento appassionato come sempre, che la bellezza salverà il mondo. E sarà così anche per le Mainarde.

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