Il menù della stagione più buona dell’anno – come lo hanno chiamato – ha avuto come effetto collaterale una intossicazione collettiva e la conseguente ispezione del Nas che ha fatto visita al ristorante della zona del venafrano, ai confini con la Campania, dove la comitiva di laziali e molisani ha pranzato domenica. Al termine del pranzo, alcuni commensali sono finiti in ospedale, altri hanno chiamato il 118: tutti lamentavano una identica sintomatologia, anche se di diversa entità. Insomma, tutti hanno dovuto fare ricorso alle cure dei sanitari.
L’Asl di Cassino, come detto nell’edizione di ieri, ha avviato una analisi epidemologica: secondo le tesi dei sanitari, l’unico alimento mangiato da tutti i commensali che hanno accusato il malore sarebbe stato ‘il doppio ragù’, condimento utilizzato per una delle pietanze che facevano parte del ricco menù proposto domenica scorsa, a 35 euro a persona con acqua e vino inclusi, dal ristorante finito nel mirino del Nas.
Dopo un ricco antipasto – una sinfonia di insaccati e formaggi arricchita da crostini e rustici -, dopo bruschette con ogni tipologia di condimento possibile, il duetto di primi avrebbe creato il problema, individuato proprio nel doppio ragù di carne con porcini e tartufi. Il tempo di assaggiare il secondo – carni arrosto e patate al forno –, di gustare il dessert per poi passare alle tipiche caldarroste (anche se le temperature le fanno sembrare fuori stagione) e, una volta sulla strada di casa, per alcuni la corsa in ospedale a Cassino (venti persone tra adulti, adolescenti e bambini risiedono in due paesi della zona, Piedimonte San Germano e Villa Santa Lucia) , mentre la richiesta di soccorso al 118 sarebbe stata inoltrata dalla comitiva di molisani che era a pranzo nello stesso ristorante. Si tratterebbe, secondo i sanitari, di una intossicazione alimentare e i sospetti dell’Asl – riferiva ieri l’Ansa Lazio – si concentrano sullo stafilococco aureus tanto che l’azienda sanitaria ha avviato, come detto, un’indagine epidemiologica. I risultati sono stati inviati da Cassino al Dipartimento di Prevenzione Sanitaria di Isernia ed al Nas di Latina per gli opportuni approfondimenti. E così, al ristorante, sono arrivati i carabinieri del Nucleo antisofisticazioni di Campobasso che hanno ispezionato i locali.