Lotto Zero: dopo la pubblicazione dell’esito della gara di appalto per la progettazione esecutiva e non solo, si riaccende il dibattito intorno alla realizzazione dell’opera. E il Comitato che da sempre si oppone ne ha per tutti. A partire dal prefetto per finire al sindaco e anche a chi crede che l’apertura del cantiere porterà quella boccata d’ossigeno attesa dal tessuto socio economico della zona.
Insomma, non ci sono affatto possibilità (ed è ovviamente un fatto acclarato) perché i componenti del Comitato No Lotto Zero si rassegnino alla realizzazione di un’opera costosa e che avrà un impatto pesante sull’ambiente.
Mentre a qualche decina di chilometri di distanza da Isernia (che, sul punto, non si è mai espressa ad onor del vero, a differenza del comune di Campobasso che ha portato e affrontato il tema in Consiglio comunale) le popolazioni e le Istituzioni si battono perché la centrale di Pizzone II non venga realizzata, in ossequio al valore ambientale, naturalistico e storico dell’area che ha scelto di seguire la vocazione turistica, nel capoluogo pentro la realizzazione di quei 5 chilometri che si collegheranno alla Isernia-Castel di Sangro – nonostante i viadotti, le gallerie e gli svincoli e i circa 140 milioni di euro necessari – viene vista come una benedizione. Una lettura che il Comitato respinge decisamente.
«L’assegnazione dell’appalto per la realizzazione del Lotto Zero alla società Vianini del gruppo Caltagirone, multinazionale da 2 miliardi di fatturato annui con nessun rapporto col nostro territorio, non ci coglie certo di sorpresa – spiegano dal Comitato che si oppone all’opera -. Voci che circolavano da tempo la indicavano come possibile soggetto destinatario della commessa. E questo conferma quello che sosteniamo da anni e cioè che l’opera in oggetto non avrà alcun un impatto significativo sull’occupazione locale.
Vorremmo però porre delle domande all’autorità prefettizia, al Sindaco e alla giunta comunale nel suo complesso.
Al Prefetto – rilanciano – vorremmo chiedere un incontro per preparare una nuova conferenza di servizi, in quanto nel corso dell’iter procedurale sono emerse diverse illiceità, alcune delle quali macroscopiche, che inficiano alla radice il progetto e lo renderebbero nullo. Tali illiceità sono numerose e minuziosamente documentate nei diversi esposti che abbiamo prodotto in quasi 10 anni di attività del Comitato, con il supporto di tecnici, geologi, ingegneri e avvocati esperti in materia ambientale e contabilità pubblica. Vorremmo inoltre conoscere la motivazione per la quale si è firmato il Protocollo per la legalità, quando il procedimento è tuttora sub iudice, in quanto il Tar Molise non si è pronunciato nel merito sul ricorso presentato dal comune di Isernia nel febbraio del 2022.
Al sindaco e alla giunta comunale – puntualizza il Comitato No Lotto Zero – il merito di avere accettato nel novembre del 2021 la nostra richiesta di ricorso avverso al procedimento per la scadenza dei termini della valutazione di impatto ambientale. E anche in sede di dibattito in consiglio comunale, la risposta data alle opposizioni che chiedevano il ritiro dell’impugnazione è stata chiara e soddisfacente, tanto che la minoranza ha dovuto battere in ritirata in modo eclatante, rivelando la totale ignoranza e la palese strumentalità rispetto la materia trattata.
Fin qui tutto bene. Purtroppo – commentano ancora dal Comitato – successivamente al coinvolgimento del Tar non si è dato seguito ad altre azioni che avrebbero dato forza all’opposizione al progetto, avendo segnalato altre gravi irregolarità emerse dallo studio del progetto. Irregolarità riconosciute dallo stesso sindaco, persona esperta in materia che ha da subito individuato ulteriori vulnus, oltre la Via scaduta. Avevamo chiesto un intervento in autotutela che bloccasse la procedura in quanto il progetto manca della variante al piano regolatore regionale, manca della cosiddetta Opzione Zero (analisi approfondita sui costi/ benefici) e poi c’è il mancato rispetto delle distanze dalle sorgenti del fiume Sordo, non vi è ombra di validazione di un Ente europeo, validazione necessaria nel caso di opere con importo superiore ai 20 milioni di euro. E altro ancora…
Purtroppo su questi argomenti non abbiamo avuto riscontro, così come sulla mancanza di un legittimo piano di esproprio dei terreni, avverso i quali i proprietari chiedono chiarimenti che non sono stati dati.
Insomma ci sarebbe tant’altro da fare per evitare che si compia uno scempio annunciato e uno sperpero di pubblico denaro che potrebbe essere utilizzato per altre opere molto più utili per il nostro territorio.
Sappiamo che il comune ha un progetto di piantumazione di 200 nuovi alberi nel territorio cittadino.
Buona cosa ma oltre piantarne di nuovi, bisognerebbe salvaguardare e battersi per non radere al suolo un numero di piante incommensurabilmente più grande che si eliminerebbero con la realizzazione del Lotto Zero.
Detto ciò, ribadiamo la volontà di dialogo e di interlocuzione positiva per mettere in campo iniziative condivise quali la richiesta di convocazione di una conferenza di servizi e nuovi ricorsi».
Insomma, il Comitato non intende abbassare la guardia su un’opera definita «inutile, costosa e pericolosa». Presto altre iniziative.