Il progetto Pizzone II bis – quello che dovrebbe sostituire il primo, attualmente sospeso dietro specifica richiesta di Enel, società proponente (e lo sarà fino al 13 gennaio) che ha depositato l’istanza di valutazione di impatto ambientale e di incidenza al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica il 7 agosto scorso – sembra sia stato già scritto e sia anche pronto per essere sottoposto al vaglio delle amministrazioni comunali.
Oggi Enel incontrerà l’amministrazione comunale guidata dalla sindaca Marisa Margiotta per illustrare le modifiche alla realizzazione dell’opera, pare affidate ad una società svizzera. Immediata e ovviamente scontata la reazione del Coordinamento No Pizzone II che sarà presente oggi con un presidio davanti al Comune per ribadire la contrarietà, senza se e senza ma, al progetto. Qualunque esso sia.
«Enel ci riprova – spiegano dal Coordinamento -. Dopo aver sospeso il progetto per la realizzazione della centrale idroelettrica Pizzone II in seguito alle numerose osservazioni prevenute al Ministero competente dalle amministrazioni e associazioni del territorio e dal Parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, Enel torna a chiedere udienza alle amministrazioni locali per illustrare le modifiche alla realizzazione dell’opera e tentare di trattare la fattibilità della stessa.
I cittadini e le associazioni del Coordinamento No Pizzone II, che nel frattempo si è costituito per opporsi al progetto, sono pronti a presidiare l’incontro del 28 novembre – si legge in una nota – presso la sede comunale di Castel San Vincenzo per ribadire il no alla proposta, sotto qualsiasi forma presentata, in nome dei principi costituzionali e delle leggi sulla protezione del territorio, della flora, della fauna e dello sviluppo sostenibile di tutta l’area interessata dal progetto.
Se Enel ha dovuto rivedere il progetto originario è avvenuto per via delle tante evidenze che hanno dimostrato l’insostenibilità dell’opera, soprattutto sul piano dell’impatto ambientale. Non si lascino incantare i molisani, rappresentanti dei cittadini a vari livelli istituzionali, dalle strategie con cui Enel sta cercando di raggiungere il consenso, basate su contrattazioni individuali e promesse di laute ricompense. Invitiamo perciò le Istituzioni a rigettare con forza ogni ipotesi di progetto, sebbene modificato! La bellezza del nostro territorio, l’integrità del suo ecosistema non possono essere oggetto di scambio».