Processo “Welcome to Italy”: l’ex sindaco di Sant’Agapito Giuseppe Di Pilla e il tecnico comunale Salvatore Maddonni sono stati condannati in primo grado a 4 anni per la gestione dei fondi destinati ai progetti di accoglienza dei migranti.
La sentenza del collegio penale del tribunale di Cassino, presieduto dal giudice Claudio Marcopido, è arrivata venerdì sera dopo una lunga camera di consiglio durata quasi otto ore. 17 le condanne e cinque le assoluzioni così come aveva chiesto il pubblico ministero Alfredo Mattei, titolare delle indagini, lo scorso 7 maggio. Tutti gli imputati condannati a pagare le spese legali e a risarcire le parti civili. L’attività investigativa di Finanza e Polizia si è concentrata sull’utilizzo dei fondi delle cooperative, tra il 2012 e il 2016, per l’accoglienza dei rifugiati sia nel sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) che in quello dei centri di accoglienza straordinaria (Cas) gestiti dagli uffici delle prefetture.
«Sono stato condannato in primo grado dal tribunale di Cassino – l’amaro sfogo dell’ex sindaco Di Pilla, uscito sconfitto anche nelle recenti elezioni amministrative – per aver cercato e ottenuto posti di lavoro alla cooperativa “Casa di Tom” nel periodo 2014- 2016. Ho fatto del bene e di questo sono fiero. Se verrò condannato dopo il terzo grado di giudizio sconterò la mia pena senza nessun problema. Voglio solo ricordare a me stesso, che in quell’epoca alla cooperativa lavoravano amici e parenti non solo del vicesindaco ma anche di qualche assessore, di consiglieri comunali e figli di dipendenti comunali che oggi – ironia della sorte – si sono schierati tutti contro la mia candidatura. La vita è così: fai bene e scordalo fai male e pensaci. Il tempo sarà galantuomo. Leggeremo la sentenza e andremo avanti per l’appello». Di Pilla è difeso dall’avvocato Mariella Antonilli, mentre legale del tecnico Madonni è l’avvocato Mauro.