La provincia di Isernia si colloca quest’anno al 74esimo posto (su 106) nella classifica sulla qualità della vita per l’indice della criminalità, stilata dal Sole 24 Ore, con dati certamente ben lontani dai primi posti della graduatoria che vede in testa Milano, seguita da Roma e Firenze. Questo studio annuale si basa su dati forniti dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno – sulla base delle segnalazioni delle Forze di Polizia, quindi Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Corpo Forestale dello Stato , Polizia Penitenziaria, DIA, Polizia Municipale, Polizia Provinciale, Guardia Costiera – e riflette la criminalità “emersa” nel corso del 2023, in rapporto alla popolazione residente della provincia (Istat al primo gennaio di ogni anno). Con 2303 denunce totali, il tasso di criminalità nella provincia si attesta a 2901,1 denunce per ogni 100mila abitanti: un dato significativamente più basso di tante altre realtà del Paese, ma comunque da non sottovalutare.
I dati che emergono dall’approfondimento targato ‘Lab24’ denota come la criminalità sul territorio presenti una distribuzione variegata di reati, alcuni dei quali sono allarmanti, mentre altri mostrano tendenze più contenute rispetto alla media nazionale.
Uno degli aspetti più positivi è l’assenza totale di omicidi volontari, preterintenzionali e infanticidi nel 2023. Tuttavia, il quadro cambia per i tentati omicidi: con due denunce, la provincia si colloca al 17esimo posto a livello nazionale. Ancora più preoccupante è la situazione degli omicidi colposi, con ben sei denunce, che portano Isernia al primo posto in Italia per questo tipo di reato.
L’analisi dei reati sessuali mostra dati meno gravi rispetto ad altre province, ma non privi di preoccupazione: Isernia si posiziona al 51esimo posto con otto denunce per violenza sessuale. Si riscontra, inoltre, una denuncia per sfruttamento della prostituzione e pornografia minorile, che colloca la provincia al 67esimo posto su questa tipologia di reati.
Le minacce, invece, costituiscono una problematica rilevante, con ben 111 casi denunciati, posizionando la provincia al 22esimo posto.
Il numero di denunce per percosse è pari a 22 (53esima posizione in classifica) mentre le lesioni dolose, con 73 denunce, collocano il territorio pentro al 76esimo posto.
Tra le varie cose, la provincia mostra una forte incidenza di incendi, posizionandosi al quinto posto in Italia per questo tipo di reato, con 31 denunce, di cui 18 per incendi boschivi. Dati – questi ultimi – che evidenziano quindi una vulnerabilità ambientale significativa, che meriterebbe maggiore attenzione.
Anche il numero di furti, sebbene inferiore rispetto alla media nazionale, non è trascurabile. Con 466 casi, Isernia si trova al 95esimo posto nella classifica, mentre per le rapine, il numero di denunce è pari a 10: dato che colloca la provincia all’89esimo posto.
Sebbene i reati legati agli stupefacenti siano relativamente limitati (23 denunce, 93esimo posto), il dato sulle truffe e frodi informatiche è invece piuttosto allarmante: con 441 denunce, Isernia si colloca al 26esimo posto in Italia. Questo tipo di crimine, in costante aumento a livello nazionale, riflette la crescente vulnerabilità della popolazione agli attacchi informatici e alle frodi digitali. Inoltre, Isernia è tra le province più colpite dai delitti informatici, con 47 denunce che la posizionano tra i luoghi con maggior incidenza di questo tipo di crimini.
Altro dato preoccupante riguarda l’associazione a delinquere. Isernia si colloca al primo posto in Italia con quattro casi denunciati, un segnale inquietante per una provincia di dimensioni ridotte e relativamente tranquilla come quella pentra. Ma non solo, perché anche il numero di estorsioni è significativo, con 26 denunce che portano la provincia nuovamente al primo posto nazionale.
È però confortante rilevare che non vi sono state denunce per associazioni di stampo mafioso nel 2023. Un dato che sembrerebbe suggerire come, nonostante la presenza di altre forme di criminalità organizzata, il fenomeno mafioso non sembra avere radicamento sul territorio, sebbene la questione non sia affatto da sottovalutare.
Un altro dato significativo riguarda la contraffazione di marchi e prodotti industriali, con ben 20 denunce che pongono Isernia al secondo posto in Italia. Parliamo certamente di un fenomeno meno visibile rispetto ai reati violenti, ma non bisogna sottovalutare l’impatto negativo della contraffazione sull’economia locale e sulla fiducia dei consumatori.
Infine, la provincia registra un solo caso di danneggiamento seguito da incendio, mentre resta alta la percentuale di altri delitti non menzionati, con un totale di 713 denunce che posizionano Isernia al 19esimo posto nazionale.
Insomma, i dati relativi alla criminalità nella provincia di Isernia, emersi dallo studio degli esperti del Sole 24 Ore, offrono un quadro composito e a tratti preoccupante. Sebbene alcuni reati, come omicidi volontari e preterintenzionali, non siano stati registrati nel 2023, altri crimini, come i tentati omicidi, gli incendi e le truffe informatiche, mostrano tendenze preoccupanti. L’impressione è che sul territorio ci sia da affrontare una doppia sfida: da un lato, prevenire e ridurre i reati più gravi e violenti, dall’altro contrastare fenomeni più recenti e meno visibili, come la criminalità informatica e la contraffazione.
È anche in questa direzione che sono rivolti gli sforzi delle autorità e delle istituzioni, sempre in prima linea per il contrasto della criminalità e per garantire la sicurezza dei cittadini. Ma la qualità della vita, si sa, dipende anche dal contributo che ogni cittadino riesce a dare alla collettività, impegnandosi nel proprio piccolo e facendo la propria parte in tema di convivenza civile e rispetto dei luoghi in cui si vive.

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