In seguito alle audizioni che hanno coinvolto il comune di Macchiagodena insieme alle altre cinque finaliste, è stato convocato per domani – venerdì 13 dicembre – un incontro in presenza al Ministero della Cultura, presso la Sala Spadolini, per conoscere direttamente dal Ministro Giuli chi otterrà il conferimento del titolo di “Capitale italiana del libro 2025”.
Le città giunte fino in fondo, insieme a Macchiagodena – il comune più piccolo -, sono Ischia, Sorrento, Mistretta, Grottaferrata e Subiaco.
«Siamo ad un passo dalla vetta, ma da qui la vista è già bellissima» – ha commentato il sindaco del borgo della provincia di Isernia, Felice Ciccone.
L’audizione col Minsitero sul progetto presentato da Macchiagodena si è svolta a fine novembre, in video conferenza, dalla sede dell’assessorato regionale alla Cultura. A illustrare il progetto molisano, l’esperto Roberto Colella e il docente Unimol Angelo Presenza, alla presenza del sindaco che ha avuto modo di evidenziare le potenzialità del progetto, una scommessa su cui il paese ha puntato tanto.
Già il solo fatto di essere rientrati però tra i sei finalisti rappresenta il prestigioso traguardo di un percorso iniziato oltre dieci anni fa che ha visto coinvolti, in un lavoro sinergico, tanti soggetti della comunità molisana, in particolare i giovani, le associazioni locali, la Proloco, le strutture ricettive, i pubblici esercizi, gli artigiani, ma anche scrittori, autori, case editrici, giornalisti, lettori e professionisti che hanno contribuito con generosità alla crescita di una piccola idea iniziale fino al riconoscimento come “paese dei libri”.
Va da sé che, giunti a questo punto, sognare è lecito. Anche perché ci sono in palio risorse per un totale di mezzo milione di euro: un tesoretto che sarebbe niente male per un piccolo paese come Macchiagodena, che ne ricaverebbe quindi una spinta propulsiva – oltre che un ritorno d’immagine non da poco – assolutamente non trascurabile, generando effetti positivi per l’intera regione in termini di indotto turistico e culturale.