Lo scontro tra la Provincia di Isernia e il comitato promotore del referendum per l’annessione all’Abruzzo si inasprisce.
Al centro della disputa vi è l’accusa, rivolta all’amministrazione provinciale, di rallentare l’iter burocratico avviato con la raccolta delle firme necessarie per la consultazione popolare.
Il presidente della Provincia, Daniele Saia, aveva pubblicamente dichiarato l’intenzione di portare la questione in Consiglio per le determinazioni di competenza. Tuttavia, ad oggi, l’argomento non è ancora stato inserito all’ordine del giorno, alimentando sospetti e malumori tra i promotori dell’iniziativa referendaria. Secondo il comitato, dietro il ritardo ci sarebbe una strategia dilatoria per evitare di affrontare una questione politicamente delicata.
Antonio Libero Bucci e Ottavio Balducci, tra i principali esponenti del comitato, non intendono cedere di fronte a quella che considerano un’inerzia amministrativa ingiustificata. A supporto della loro posizione, evidenziano le oltre 5mila firme raccolte e sottolineano che la volontà popolare non può essere ignorata.
Il comitato ha deciso quindi di intraprendere due iniziative legali significative.
La prima consiste in un ricorso alla Funzione Pubblica per verificare se vi sia stata omissione di atti d’ufficio. La seconda è un ricorso al Tribunale amministrativo regionale, già affidato al professor Celotto, uno dei massimi esperti di diritto amministrativo in Italia.
Insomma, i promotori del referendum non intendono arretrare di fronte a una richiesta di rispetto per un’iniziativa popolare che ha raccolto un ampio consenso tra i cittadini.