Ogni giorno, per mesi, hanno lavorato in un centro di accoglienza temporanea per migranti occupandosi con competenza e professionalità dei richiedenti asilo che arrivavano nella struttura. Il tutto però senza essere in possesso di una regolare assunzione. Una situazione non certo facile per i tre collaboratori del centro della provincia di Isernia, che poi alla fine un contratto lo hanno firmato. La loro situazione è stata portata alla luce grazie ai controlli eseguiti dai carabinieri che hanno denunciato il gestore della struttura. Non solo. Nei suoi confronti è scattata anche una maxi multa.
Il titolare del Cat è finito sotto la lente dell’Arma nel corso di una delle numerose ispezioni eseguite negli ultimi giorni proprio con l’obiettivo di prevenire e contrastare il lavoro nero, fenomeno piuttosto diffuso anche sul territorio pentro.
Il monitoraggio è stato eseguito in numerosi paesi dell’Isernino, ed è stato incentrato anche sulla verifica del rispetto delle regole in materia di sicurezza.
In azione i militari dei reparti territoriali del comando provinciale di Isernia e del Nucleo Ispettorato del Lavoro dell’Arma, che hanno passato al setaccio varie località.
Nel mirino è così finito un centro di accoglienza temporanea per migranti. Li, grazie a una serie di accertamenti, i militari hanno scoperto che tre collaboratori per un lungo periodo avevano lavorato a nero per poi essere regolarizzati dal gestore.
Certo, il titolare alla fine ha deciso di rispettare le regole. Ma questo non lo ha ‘salvato’, visto che nei suoi confronti è scattata così una denuncia alle competenti autorità. Ma c’è di più. Alla luce delle violazioni accertate, infatti, per l’uomo sono scattate sanzioni amministrative per un totale complessivo di diciottomila euro.
Multa piuttosto salata anche per il titolare di un negozio di Isernia. Anche la sua attività commerciale è stata infatti ‘visitata’ dai carabinieri. Durante l’ispezione è si è scoperto che l’uomo non aver garantito le previste misure di sicurezza contro gli infortuni sui luoghi di lavoro. Per questo, oltre a una denuncia, dovrà pagare una sanzione amministrativa pari a circa settemila euro.

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