Accoglienza migranti e atti vandalici, il prefetto di Isernia bacchetta i sindaci. Con una nota inviata alla stampa nella serata di ieri, Fernando Guida ha inteso fornire alcune precisazioni in merito agli episodi avvenuti nella notte tra l’11 e il 12 luglio a Belmonte del Sannio e il 4 giugno scorso a Pescolanciano. Casi simili che hanno visto l’azione di ignoti ai danni di due edifici individuati come prossimi centri di accoglienza per richiedenti asilo.
Dopo l’episodio più recente, ovvero l’incendio appiccato all’ingresso della struttura di Belmonte, in Prefettura si è svolta una riunione di Coordinamento delle Forze di Polizia.
Durante il summit i vertici istituzionali hanno ritenuto di escludere che potesse esserci una “regia occulta” della criminalità organizzata all’origine del gesto. Stesse deduzioni vengono ritenute possibili anche sul primo episodio incendiario, accaduto a Pescolanciano, dove sono tuttora in corso le indagini giudiziarie coperte da segreto istruttorio.
Il prefetto però non esime dal sottolineare che entrambi i casi siano avvenuti all’indomani di prese di posizione chiare sull’accoglienza migranti da parte degli amministratori locali.
«Gli atti vandalici, probabilmente di contenuto meramente intimidatorio, sono stati compiuti all’indomani di dichiarazioni di amministratori locali che hanno manifestato contrarietà, o perplessità, sull’accoglienza dei cittadini stranieri richiedenti asilo o protezione internazionale – si legge nella nota della Prefettura -. Nel caso di Belmonte del Sannio la giunta comunale ha deliberato, il giorno antecedente l’episodio, esprimendo, tra l’altro, contrarietà anche sull’ubicazione del CAT nella centrale piazza Risorgimento. Al riguardo si invitano tutti gli amministratori locali, e in particolare i sindaci, Autorità Comunali di Pubblica Sicurezza, a tener presente che le leggi sulla gestione dell’accoglienza vanno rispettate e che per ogni perplessità possono rivolgersi, come di consueto, a quest’Ufficio, interloquendo con il dovuto senso di responsabilità ed evitando di rilasciare dichiarazione allarmistiche che, per circostanza di fatto e tempo, rischiano soltanto di aumentare le tensioni sociali».
Il prefetto ci va giù pesante ricordando ai primi cittadini la loro responsabilità in merito all’ordine pubblico e quindi la necessità di non alimentare paure inesistenti. Poi entra nel merito delle procedure che hanno portato le due strutture a ottenere i permessi per l’accoglienza.
«Per quanto concerne la gara di appalto per l’individuazione dei soggetti gestori dell’accoglienza si rappresenta che la procedura, pienamente aderente alla normativa europea e nazionale, è stata sottoposta, a causa di ricorsi in opposizione, al vaglio del Tribunale Amministrativo Regionale che in più occasioni ha confermato la piena legittimità dell’appalto – la precisazione -. I controlli da parte di quest’Ufficio sono stati svolti, con la collaborazione dell’Anac e delle Forze di Polizia, sugli operatori economici all’atto della verifica dei requisiti. È stato, altresì, costituito un Collegio ispettivo, composto da un rappresentante di quest’Ufficio, dell’Asrem, dei Vigili del Fuoco e dell’Ispettorato del lavoro, per la verifica dell’idoneità delle strutture. Infine, un apposito organismo è deputato alla verifica, propedeutica alla corresponsione del pagamento del servizio, di tutta la documentazione amministrativa e contabile».
Quindi il prefetto chiarisce anche che le carte sono disponibili per chi avesse qualche dubbio sugli atti del bando e che l’accesso a quegli atti, peraltro, è già stato consentito, ai sensi di legge, a tutte le ditte che ne hanno fatto richiesta.
In conclusione Guida una stoccata la riserva a coloro i quali hanno dichiarato che l’immobile di Pescolanciano, danneggiato il 4 giugno da ignoti, non sia in possesso dei certificati di agibilità.
«Non corrisponde al vero quanto dichiarato circa l’immobile di Pescolanciano – ha chiosato -. Quest’ultimo, infatti, al momento della conclusione del contratto era dotato di agibilità e il predetto Collegio Ispettivo ne ha dichiarato l’idoneità prescrivendo alla ditta che lo aveva in gestione unicamente taluni interventi di funzionalizzazione.
Soltanto successivamente all’incendio l’immobile è stato dichiarato, di seguito al sequestro della magistratura, temporaneamente inutilizzabile in attesa di un’ulteriore, prossima, verifica da parte del Collegio».
VC