Gestione del fenomeno migratorio: continua il dibattito legato all’accoglienza in provincia di Isernia. Intanto il sindaco di Pescolanciano Manolo Sacco ha annunciato all’Ansa che «Il ministro Matteo Salvini ha risposto alla mia lettera, vuole incontrarmi». Qualche settimana fa il primo cittadino aveva scritto al vicepremier dopo l’incendio doloso in un Cat del paese destinato all’accoglienza dei migranti. Sacco aveva chiesto aiuto a Salvini per la forte tensione che si era creata a Pescolanciano. «La risposta del ministro – ha detto ancora Sacco – mi è arrivata tramite una mail della sua Segreteria. Lui mi ha fatto sapere che, compatibilmente con gli impegni istituzionali, vuole incontrarmi per conoscermi». Il sindaco ha poi fatto riferimento al comunicato della Prefettura di Isernia in cui si esclude “la regia occulta” dietro gli incendi ai Cat di Pescolanciano e Belmonte del Sannio e in cui si evidenzia che: “siano stati compiuti all’indomani di dichiarazioni di amministratori locali che hanno manifestato contrarietà, o perplessità, sull’accoglienza dei cittadini stranieri richiedenti asilo o protezione internazionale”. Sacco ha commentato: «Resto esterrefatto! Da una parte c’è la dottoressa Scioli della Prefettura molto disponibile a cogliere le nostre istanze e a trovare soluzione, dall’altra c’è questo comunicato che, per quanto mi riguarda, rispedisco al mittente».
Non si è dunque fatta attendere la replica alle dichiarazioni del prefetto Fernando Guida che, l’altro giorno, in una nota ha invitato gli amministratori a non creare allarmismo.
«Gli atti vandalici, probabilmente di contenuto meramente intimidatorio, sono stati compiuti all’indomani di dichiarazioni di amministratori locali che hanno manifestato contrarietà, o perplessità, sull’accoglienza dei cittadini stranieri richiedenti asilo o protezione internazionale – si legge nella nota della Prefettura -. Al riguardo si invitano tutti gli amministratori locali, e in particolare i sindaci, a tener presente che le leggi sulla gestione dell’accoglienza vanno rispettate e che per ogni perplessità possono rivolgersi, come di consueto, a quest’Ufficio, interloquendo con il dovuto senso di responsabilità ed evitando di rilasciare dichiarazione allarmistiche che, per circostanza di fatto e tempo, rischiano soltanto di aumentare le tensioni sociali».