L’ennesima sciagura ha colpito la zona industriale di Pettoranello, lunedì scorso, dove l’esondazione del fiume Carpino ha provocato conseguenze alle aziende locali, i cui macchinari e materiali sono inevitabilmente danneggiati. Sembra un deja-vù eppure è la terribile realtà: già a febbraio si era verificato il medesimo disastro, oggi facilmente evitabile se solo fossero stati intrapresi i lavori di riparazione dell’argine del fiume e di ripulitura delle forme.
«La Regione non può stare a guardare senza intervenire a favore degli imprenditori che hanno subito ingenti danni dopo l’alluvione in provincia di Isernia» afferma Andrea Di Lucente, consigliere regionale dei Popolari per l’Italia.
Le imprese della zona industriale di Carpinone e Pettoranello, che a stento riescono a sopravvivere, hanno subito un altro duro colpo, da cui difficilmente riusciranno a riprendersi. La stessa sorte tocca agli impreditori agricoli e a quelli del settore zootecnico del Venafrano, che dovranno rivedere gli affari, ormai compromessi, per l’intero prossimo anno. A tutto questo si aggiungono i danni ai beni di pubblica utilità, a cominciare dalle strade.
«Sono sicuro che il consiglio regionale non si sottrarrà alle proprie responsabilità e, attraverso questa mozione, impegnerà la giunta regionale per reperire le risorse necessarie a fronteggiare i danni, attivando lo stato di calamità naturale e, se dovesse essere necessario, anche quello di emergenza per i danni subiti dagli imprenditori e dai cittadini», prosegue Di Lucente.
E non finisce qui. Nella mozione si impegna anche il presidente della giunta a istituire un tavolo tecnico con le autorità e le altre istituzioni che si occupano di manutenzione del territorio, con particolare attenzione agli argini dei fiumi, per avviare una ricognizione e comprendere quali sono le situazioni di maggiore criticità e come intervenire. La Regione deve dotarsi anche di un piano di intervento per il dissesto idro-geologico nel quale vengano, previa valutazione, individuate le priorità di cui preoccuparsi, al programma si deve aggiungere poi un cronoprogramma degli interventi.
«Non possiamo affidarci alla clemenza del tempo o alla fortuna: l’unico rimedio affinché situazioni come quella che è capitata in provincia di Isernia (o ancora peggiori) non avvengano più è fare prevenzione e lavorare sulla messa in sicurezza del territorio», conclude il consigliere.
A questo intervento si aggiunge la diffida del sindaco di Pettoranello, Andrea Nini, nei confronti del Ministero dell’Ambiente per «il rilascio del parere favorevole del Tavolo dei sottoscrittori al fine di autorizzare la Regione Molise a finanziare l’intervento con le economie del Fsc 20078-2013 generate dall’Apq ‘Sistema idrico e fognario depurativo’».

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