Unità di intenti, tenacia e anche una buona dose di coraggio. Una lunga e complessa battaglia quella che portò il 3 marzo del 1970 all’istituzione della Provincia di Isernia. Da quel giorno sono trascorsi esattamente 50 anni. Oggi non ci saranno le celebrazioni previste. Una scelta necessaria per effetto dell’emergenza sanitaria provocata dal Coronavirus, ma il ricordo di quei giorni e dei quell’impegno collettivo resta impresso nella memoria collettiva.
«Oggi – sottolinea il presidente del Consiglio regionale Salvatore Micone – commemoriamo questo traguardo che fu sicuramente un successo dell’intero territorio isernino, ma fu anche una vittoria di tutta la Regione Molise che poté rendere più dinamica e incisiva la sua azione di programmazione, confrontandosi con i diversi livelli istituzionali. La costituzione della Provincia e l’autonomia regionale sono fulgidi esempi di come una classe politica avveduta e coraggiosa, operando con unità di intenti in rappresentanza di un popolo tenace, può vincere battaglie politiche e istituzionali di grande portata storica. Battaglie che, invece, possono essere perse –come accadde in quegli anni- da territori più grandi e più forti. Quelle autonomie portarono la presenza dello Stato sul nostro territorio, con le sue diramazioni e articolazioni regionali e provinciali. Questo cinquantenario deve essere l’occasione per ritrovare l’entusiasmo e la determinazione e tra le istituzioni regionali, provinciali, comunali, oltre che tra l’associazionismo socio-economico e tra il mondo dell’istruzione e della cultura, di lavorare insieme, facendo squadra, per difendere il diritto dei molisani di progettare il proprio futuro avendo a disposizione le necessarie dotazioni strumentali ed economiche confacenti alle proprie esigenze. Dobbiamo- conclude- trovare la forza di superare, come accadde per la creazione della Provincia di Isernia, le nostre differenze politiche e localistiche per assicurare concretezza ed operatività a quelle conquiste che i nostri avi politici ci hanno lasciato in custodia».
Per la consigliera regionale Filomena Calenda questo anniversario deve rappresentare anche un momento di riflessione e confronto «nella consapevolezza – ha affermato – che questo ente deve tornare ad avere quel ruolo fondamentale che per diversi decenni ha avuto per la crescita e lo sviluppo socio-economico del territorio. Oggi questa crescita si è arrestata. Le Province devono tornare a essere quegli enti che, insieme ai Comuni, sono più prossimi ai cittadini, in grado di comprendere e rispondere alle esigenze specifiche del territorio che amministrano. La fiducia che ho nel futuro è riposta nella fiducia che ho nel mio popolo, nella mia gente».
L’iniziativa. Oggi nella Sala Raucci del Comune, alle ore 10, verrà presentato il libro «I cinquanta anni della Provincia di Isernia e altri discorsi» di Enrico Santoro, che era sindaco della città all’epoca della costituzione della Provincia. Interverrà lo scrittore Giovanni Petta.
In tale occasione, il sindaco Giacomo d’Apollonio e il presidente della Provincia Alfredo Ricci, insieme a Santoro, ricorderanno il 3 marzo 1970 e l’importanza storica di tale data per Isernia e per l’intero territorio provinciale.

 

L’augurio del presidente Toma: «Guardiamo al futuro con ottimismo e maggiore fiducia»

«È in corso, in questi giorni, un interessante dibattito sul cinquantesimo anniversario dell’istituzione della Provincia di Isernia e, come sempre avviene in questi casi, giudizi e opinioni rendono il confronto stimolante e vivace. C’è chi ricorda, a giusta ragione, il 3 marzo del 1970 come una battaglia del popolo, che portò a compimento un ineludibile percorso storico per il riconoscimento della Pentria. E c’è chi sottolinea come la conquista dell’autonomia fu resa possibile grazie anche allo spirito di coesione che l’animò e che coinvolse forze politiche, sociali ed economiche dell’epoca.E poi ci sono i richiami a quella che fu una vision vincente, portatrice di sviluppo e ricchezza per i successivi vent’anni, vision che sarebbe mancata nel periodo seguente e che non vi sarebbe tutt’ora a causa dell’incapacità della classe politica.Allora, proviamo a fare una sintesi. L’istituzione della Provincia di Isernia si colloca nel contesto di una legittima rivendicazione autonomistica iniziata con la Legge costituzionale 27 dicembre 1963, in forza della quale si modificò l’articolo 131 della Costituzione che consentì di procedere alla istituzione della Regione Molise, svincolata dagli Abruzzi.
Sette anni dopo, nel 1970, ci furono altri due eventi di fondamentale rilevanza: l’istituzione della Provincia di Isernia il 3 marzo, le prime elezioni regionali il 7 giugno.
Il passaggio all’autonomia generò un processo virtuoso riguardante l’istituzione di uffici statali, regionali e provinciali. Ciò portò ad un significativo aumento degli occupati nella Pubblica amministrazione, un terziario che generò ricchezza, fece da traino ad altri settori economici, andò avanti per oltre trent’anni, per poi subire una battuta d’arresto e un’inversione di tendenza a partire dagli anni Duemila.La riforma del titolo V della Costituzione, il progressivo smantellamento degli uffici dello Stato nelle piccole realtà, la Legge Delrio che di fatto ha tolto il respiro alle Province, il discorso sul regionalismo e sulle macroregioni, gli effetti negativi di una congiuntura economica nazionale e internazionale hanno imposto un nuovo quadro di riferimento che, evidentemente, non può essere più quello di cinquant’anni fa. A fronte di uno scenario mutato, vi è l’esigenza di programmare e operare nella consapevolezza che le piccole dimensioni di un territorio non siano un punto di debolezza, bensì rappresentino un’opportunità di crescita. Isernia e il suo territorio sono un patrimonio di bellezza e di cultura millenaria su cui bisogna scommettere: questa è la nostra vision, di cui siamo fermamente convinti e su cui stiamo lavorando con tenacia. Siamo dell’avviso che tale prospettiva possa ricreare in noi tutti quelle condizioni di ottimismo e di positività che animarono i nostri corregionali cinquant’anni fa. Dunque, ci piace guardare al futuro con atteggiamento fiducioso, a partire dalla candidatura di Isernia a Capitale della cultura 2021: è il migliore augurio che possiamo fare alla Provincia pentra per il suo cinquantesimo compleanno».
Donato Toma
presidente della Regione Molise

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