Sono diciassette i comuni della provincia di Isernia che avrebbero dovuto rinnovare le amministrazioni nella ormai vicina primavera. La notizia era stata già anticipata nei giorni scorsi, immediatamente al primo Consiglio dei Ministri dell’era Draghi. Il Governo, ieri nel tardo pomeriggio, ha approvato un decreto legge che prevede che tutte le consultazioni elettorali previste di qui a giugno vengano spostate in una finestra compresa fra metà settembre e metà ottobre. Date probabili almeno per le amministrative in 1.293 Comuni (fra i quali anche i 17 della provincia di Isernia chiamati alle urne) restano quella del 10 e 11 ottobre. Il rinvio delle Amministrative era nell’aria, complice la pandemia, la necessità di evitare qualsiasi possibilità di assembramento. Poi la variante inglese, i contagi che ormai dilagano, il fatto che siano chiamate alle urne anche comunità molto popolose, le zone rosse e quindi la decisione assunta ieri pomeriggio, nel corso di un altro Cdm con il provvedimento inserito in extremis all’ordine del giorno. Si terranno quindi ad ottobre (molto presumibilmente) le elezioni amministrative previste nella primavera 2021 e che, in provincia, coinvolgeranno oltre ad Isernia anche Acquaviva d’Isernia, Bagnoli del Trigno, Cantalupo nel Sannio, Capracotta, Carpinone, Castel San Vincenzo, Chiauci, Colli a Volturno, Forli del Sannio, Monteroduni, Pesche d’Isernia, Pescolanciano, Pettoranello del Molise, Pizzone, Roccamandolfi e San Pietro Avellana. Solo Monteroduni e Pettoranello andranno alle urne per motivi diversi dalla scadenza naturale del mandato.

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