«Spara sul sindaco», la lunga striscia di minacce corre lungo le pareti che reggono l’arco che conduce alla piazza principale del piccolo centro, a poche decine di metri dalla casa comunale. Comparse ieri mattina, vergate con lo stesso spray nero e dalla stessa mano, hanno subito creato subbuglio in paese. Lui, il sindaco definito da questa mano ignota “assassino” (anche se con quale errore grammaticale) si dice sereno e fiducioso che si tratti solo di un gesto di esasperazione di qualcuno che sta vivendo un momento difficile. «La comunità che amministro è composta da persone perbene, mi vogliono tutti bene e per questo ritengo che si tratti solo di un gesto legato ad una qualche difficoltà, forse anche al momento storico che stiamo vivendo che acuisce i disagi economici e sociali» spiega Giacomo Lombardi raggiunto ieri pomeriggio telefonicamente. Sminuisce il gesto, il sindaco. Si dice più preoccupato per chi gli sta intorno, famiglia e collaboratori, che magari hanno invece mostrato qualche attimo di comprensibile timore. Le frasi vergate con lo spray nero non sono di certo rassicurante. «Sindaco boia, spara sul sindaco» da un lato della stradina lastricata di san pietrini grigio scuro che disegnano piccoli archi bianchi. Dall’altro lato «Sindaco assassino boia, sindaco a testa in giù». Qualche giorno fa un episodio analogo, seppure con modalitòà diverse, ha colpito un suo collega, il sindaco di Guardialfiera. A Vincenzo Tozzi la mano ignota ha riservato il disegno di un impiccato, con tanto di cognome a fare da cornice ad un gesto inqualificabile. Come quello riservato al sindaco di Roccamandolfi, nella notte tra domenica e lunedì. «Non credo, anzi ne sono certo, che c’entrino questioni politiche. Conosco la mia comunità, al 99,9 per cento periodico composta da bravissima gente – rimarca con decisione e lasciandosi sfuggire un sorriso che si avverte nella voce – che mai avrebbe potuto fare un gesto simile ma, ripeto, sono molto sereno». La faccenda è stata denunciata ai Carabinieri nella stessa mattinata: il sindaco ha sporto querela contro ignoti, le frasi minacciose saranno cancellate a brevissimo mentre sarà compito degli inquirenti dare un nome e un volto a chi ha pensato bene di manifestare il proprio dissenso – non è chiaro rispetto a quale argomento – in questo modo. Sembra che gli errori grammaticali commessi dall’ignoto graffitaro possano essere d’aiuto per risalire alla mano che ha agitato quella bomboletta spray nottetempo. «È un momento difficile – rimarca Lombardi – che amplifica le difficoltà che qualcuno sta vivendo, non credo proprio che sia altra matrice in questo gesto che non occorre sottovalutare ma nemmeno amplificare».
ls