Il giallo di Valle Soda viaggia verso l’archiviazione. Giuseppe Del Riccio ha ucciso Franca Iaciofano, la sera del 30 gennaio, e poi s’è tolto la vita.

Ormai anche gli ultimi dubbi sembrano essere stati fugati dalla ricostruzione degli inquirenti.

A questo punto a scrivere la parola fine sulla tragica vicenda saranno i risultati della prova dello stub che diranno con certezza se ci sono tracce di polvere da sparo sulle mani di Giuseppe.

Le indagini hanno vissuto una svolta decisiva con la ricostruzione della traiettoria del colpo a pallettoni, rivenuto dai Carabinieri sul lato posteriore sinistro della Rover 200 di proprietà di Franca.

I due corpi trovati all’interno dell’abitacolo con il proiettile fuori dall’auto sembrava, in un primo momento, avvalorare la pista del duplice omicidio.

Ed invece i fori rinvenuti sulla scena del crimine hanno aiutato gli investigatori a ricostruire l’intera vicenda.

Giuseppe, in piedi, con lo sportello del lato guida spalancato, ha esploso un colpo a pallini da distanza ravvicinata al fianco sinistro di Franca. E’ rientrato in auto ed ha rivolto il fucile a canne mozze contro se stesso.

Un colpo al petto che ha trapassato il corpo di Del Riccio, forando il sedile. E’ rimbalzato sulla scala che Franca aveva disposto sul retro della Rover ed ha bucato la lamiera della vettura terminando la sua corsa sul sentiero che conduce nel bosco di Valle Soda.

Compatibile con l’ipotesi dell’omicidio suicidio anche la posizione dell’arma che, a causa del rinculo, ha scheggiato il parabrezza adagiandosi, poi, sul cruscotto della Rover.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.