Una donna di mezzo, una lite finita in scazzottata e sfociata poi in un processo ai danni non solo del presunto aggressore, ma anche dell’aggredito. Perché se dopo la rissa sembrava essere finita, la storia è andata avanti. Con i danneggiamenti all’auto. Così i due amici (ormai ex) si sono denunciati a vicenda e hanno portato la loro personale diatriba nelle aule del tribunale di Isernia con due procedimenti che gli avvocati, a suon di richieste e di costanti opposizioni, stanno cercando di ricongiungere. La storia risale a un anno e mezzo fa, in piena estate. I due amici si trovano nei pressi di un locale quando scoppia la lite. Sembra per un banale motivo, ma dai documenti dei processi si scoprirà che, invece, a scatenare il putiferio era stata una ragazza, adocchiata da entrambi. Dalla rivalità per lei alle offese il passo era stato breve. I due erano finiti a darsele di santa ragione, facendo scattare così la denuncia da parte del 25enne nei confronti dell’amico, un anno più grande, per lesioni. Via con le indagini che, però, si sono arricchite di un altro particolare: il 26enne, furioso per la denuncia, si sarebbe voluto vendicare, danneggiando la vettura dall’amico. Così, alla denuncia per lesioni, si è sommata anche quella per danneggiamento aggravato. E tutto per quella ragazza che aveva fatto perdere la testa a entrambi, ma che – pare – nel processo non compare. Che, nonostante tutto il putiferio, abbia deciso di dileguarsi in tutta fretta?

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