L’obiettivo da centrare è uno solo ma i sindaci, raccogliendo tutte le possibili idee e strade da percorrere (e mai similitudine fu più azzeccata) hanno individuato vari percorsi possibili. Di certo, per restare nella metafora, bisogna accelerare gli iter, fare in modo che si possano superare i vincoli ambientali e paesaggistici che al momento tengono imbrigliata la realizzazione del terzo lotto della Fresilia. Perché, di riprogrammazione dei fondi – 40 milioni di euro – i sindaci delle aree del Molise interno che potrebbero trarre solo benefici dalla realizzazione dell’infrastruttura preferirebbero non sentirne parlare. Un rischio da scongiurare e ognuno – Regione e Provincia – dovrà fare la propria parte.
Sindaci a colloquio ieri pomeriggio con il presidente della Provincia, nell’ente di via Berta: bisognava fare il punto della situazione per capire come intervenire, come sbloccare la fase di stallo che al momento tiene bloccati gli iter e come procedere spediti a realizzare quella manciata di chilometri che sembrano essere diventati migliaia. Non solo i primi cittadini della provincia di Isernia, dal presidente Ricci anche alcuni sindaci delle zone del medio Molise, parimenti interessate alla realizzazione dell’infrastruttura che collega Trignina e Bifernina, che consente alle zone dell’alto Molise collegamenti più comodi con il capoluogo di regione, che alleggerisce il transito sulle due strade a scorrimento veloce e consente agli imprenditori di uscire dall’isolamento infrastrutturale che è uno dei mali endemici delle aree interne. E al presidente Ricci i sindaci hanno chiesto di fare il possibile perché si superino quei vincoli che potrebbero far finire il terzo lotto della Fresilia nel cassetto delle opere incompiute: esperire quindi ogni tentativo di mediazione utile con la Regione e la Sovrintendenza per superare i vincoli (paesaggistici e ambientali, quindi regionali e statali) che di fatto bloccano l’attivazione della procedura di affidamento dei lavori dell’opera. Intanto, la Provincia di Isernia chiederà ufficialmente alla Regione la rimozione del vincolo ambientale: la nota, che partirà a brevissimo, recherà la firma anche dei sindaci delle aree interessate dalla realizzazione dell’infrastruttura. In seconda battuta, considerato che con molta probabilità martedì prossimo il Consiglio regionale affronterà la questione Fresilia a seguito dei tre atti protocollati in questi giorni (dal Movimento 5 Stelle, da Fratelli d’Italia e dal Pd), i sindaci sembra abbiano deciso di inoltrare una missiva anche ai consiglieri regionali. Una sorta di ‘recap’ con le informazioni utili alla conoscenza del caso e con l’appello a votare l’impegno formale da demandare al presidente Toma affinché risolva la questione. Tecnicamente, gli atti di variante che i Comuni dovranno predisporre (Civitanova, Bagnoli del Trigno e forse anche Duronia), arriveranno in Consiglio regionale per essere poi assegnati alla Terza Commissione consiliare, competente in questo caso specifico. Una volta esperite tutte le procedure in capo all’organismo consiliare, gli atti conseguenti arrivano in Consiglio regionale per il voto. Ora, tecnicamente e con un po’ di impegno, si potrebbe davvero trovare il modo di farcela, con i tempi. «Abbiamo suggerito al presidente Ricci di convocare una conferenza di servizio con tutti i soggetti istituzionali coinvolti e interessati – spiega Felice Ianiro, sindaco di Frosolone – e anche di predisporre una nota per il ministro dei Beni e delle Attività Culturali posto il vincolo che insiste sui territori. Ma visto che il prossimo 25 febbraio, in Abruzzo è prevista una visita del ministro alle Infrastrutture, stiamo pensando anche di raggiungerlo per consegnare un dossier e quindi sensibilizzarlo in merito alla questione».
Sul tavolo ci sono anche due soluzioni da extrema ratio, nel caso in cui tutte le altre opzioni dovessero ‘franare’: chiedere al Cipe di prorogare il finanziamento e, ma questa è l’eventualità che davvero nessuno vorrebbe si palesasse, «impegnare la Regione a fare lo switch del finanziamento: in pratica – spiega il sindaco Ianiro che ha partecipato alla lunga riunione in Provincia -, ove mai quei 40 milioni dovessero essere riprogrammati, dovranno essere immediatamente reimpegnati». Insomma, una riunione ricca di spunti, di proposte e di soluzioni. Ora dalle parole bisogna passare ai fatti.
ls