Caso (o caos?) Veneziale: qualcosa sembra muoversi. L’incontro che i responsabili del 118 e del pronto soccorso del nosocomio isernino hanno avuto con il direttore generale dell’Asrem potrebbe aver aperto qualche importante spiraglio per la risoluzione di alcune delle emergenze quotidiane che i sanitari fronteggiano per poter assicurare il diritto alla salute sul territorio.
Diverse e tutte rilevanti le questioni poste all’attenzione del dg Oreste Florenzano che avrebbe fornito ai partecipanti ampie rassicurazioni sull’impegno dell’azienda sanitaria regionale. Dai sanitari isernini è intanto arrivata la richiesta all’Asrem di formalizzare, con atto specifico, la possibilità di usufruire della professionalità dei medici del 118 nel reparto di pronto soccorso del Veneziale. Non è un fatto di poca rilevanza, ovviamente: la mancata ‘attestazione’ di tale collaborazione potrebbe esporre l’azienda e i medici ad eventuali contestazioni. E, ieri, questa formalizzazione sarebbe stata già messa nero su bianco, consentendo così di poter ovviare, seppure in maniera ancora non definita completamente, alla cronica carenza di personale che affligge il pronto soccorso da tempo ormai. Si è ragionato con Florenzano anche della difficoltà – legata anche questa alla mancanza di medici – dei trasferimenti dei pazienti in ambulanza. Chi deve accompagnarli, quando ovviamente le condizioni non sono tali da richiedere la presenza di un rianimatore e i medici del 118 sono impegnati in pronto soccorso? Alla fine dei conti, il discorso sembra tornare sempre ‘a bomba’ e cioè alle difficoltà conseguenti alla mancanza di personale medico posto che, come è noto, in pronto soccorso avrebbero dovuto essere 11 i professionisti al lavoro e sono invece solo quattro, con tutto quello che ne deriva. Sul tavolo dei ragionamenti che hanno ricevuto una decisa accelerazione dopo questa riunione, anche la questione della rotazione del personale: la richiesta avanzata al dg Florenzano contemplerebbe la possibilità che tutti i medici, attraverso appunto questa turnazione, possano entrare in supporto al pronto soccorso così da consentire maggiore serenità nell’assistenza medica, nel legittimo godimento del riposo. E poi, ultimo ma non per ultimo, si sarebbe discusso anche del progetto di realizzare un’area multidisciplinare per l’assistenza a quei pazienti ricoverati per altre patologie o necessità sanitarie che si scoprono anche positivi al Covid. Una rivisitazione dell’area grigia, così come proposto proprio dal primario del pronto soccorso Lucio Pastore nei giorni scorsi, così da evitare i trasferimenti in ambulanza al Cardarelli e quindi allentare la pressione sul nosocomio di Campobasso. Un momento di confronto durante il quale sembrerebbe siano emersi disponibilità a prendere in considerazione le richieste e impegno a renderle concrete.

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