«La guerra dei vice», ex e attuali: potrebbe essere sintetizzata così la querelle avviata dall’attuale vicesindaco Federica Vinci e prontamente raccolta – e rilanciata – dal suo predecessore, Cesare Pietrangelo, attuale consigliere di minoranza a Palazzo San Francesco.
Oggetto della singolar tenzone – che, ovviamente, ha avuto luogo sul social terreno di battaglia -, l’invito rivolto dal presidente Toma al sindaco Castrataro che, in effetti, fin da subito è sembrato non aver trovato una ‘calda accoglienza’ nella maggioranza che guida Palazzo San Francesco.
Si torna a venerdì scorso, giorno in cui il governatore-commissario ad acta invia una nota al sindaco di Isernia con la quale si dice pronto a ‘mettere mano al portafoglio’ per realizzare un nuovo presidio sanitario ad Isernia in luogo del nosocomio che, stando anche a quanto si legge esplicitamente nello studio di fattibilità realizzato per il ‘nuovo Veneziale’ che avrebbe dovuto sorgere a Monteroduni – non sembra godere di ottima salute, per restare in tema. Al sindaco, una sola richiesta: individuare il terreno dove costruire l’ospedale.
Piero Castrataro, quasi tirato per la giacca, esprime – ovviamente – considerazioni educate ed istituzionali ma sposta l’attenzione dalla proposta di Toma alle necessità impellenti della sanità. In primis l’atavica carenza di medici, che scarseggiano da anni.
Anche la vicesindaca Federica Vinci esprime – legittimamente – il proprio punto di vista in merito al contenuto della missiva arrivata a Palazzo San Francesco da via Genova. Posizione che non si discosta granché da quella del sindaco, condivisa dall’esponente di Volt attraverso la propria pagina social.
«Gentile Presidente – rimarca la vicesindaca di Isernia – la Politica, quella con la P maiuscola, quella che ascolta, avrebbe chiesto: “cosa vi serve?” e avrebbe ascoltato. Forse avrebbe anche ricevuto in risposta “un nuovo ospedale”, ma prima di tutto, forse, avrebbe sentito: “far funzionare, davvero, quello che abbiamo già”. Quindi grazie per l’interessamento, ma forse, ancora, le domande giuste sono altre».
Insomma, sembrerebbe una sorta di «rifiuto l’offerta e vado avanti», moderno refrain per dire «no, grazie!». E così deve averla interpretata il suo predecessore, l’ex vicesindaco Cesare Pietrangelo, attuale consigliere comunale di Forza Italia. Che non si tiene e attacca su tutti i fronti la maggioranza che da ottobre guida il Comune di Isernia.
«E la storia si ripete, purtroppo ci risiamo – l’urlo, ovviamente social, di Pietrangelo -. Dopo aver alzato le barricate per cercare di non far realizzare il Lotto Zero, un’opera che avrebbe portato ad Isernia la modica somma di oltre 130 milioni di euro per la realizzazione di una importante strada che avrebbe collegato la Ss.17bis con la Ss17 direzione Campobasso, la Ss 85 direzione Napoli e con la Ss 650 direzione Vasto, avrebbe risolto molte problematiche alla viabilità urbana di Isernia e avrebbe acquisito nel tempo sempre maggiore importanza, l’amministrazione comunale, condotta dal sindaco Castrataro, ancora una volta si ripete e cerca di rifiutare il finanziamento della Regione Molise che vuole costruire un nuovo ospedale ad Isernia. Cose da pazzi! Sicuramente i servizi dell’ospedale di Isernia vanno potenziati ed integrati ma, come affermato anche da medici che operano presso l’ospedale Veneziale, questa struttura oramai è vecchia ed obsoleta e quindi andrebbe “sostituita”. Ebbene – rimarca l’ex, chiamando in causa l’omologa attuale – il vice sindaco del comune di Isernia, con un suo post che oserei definire quantomeno ‘folle’, quasi vorrebbe bacchettare il presidente della Regione Molise, Donato Toma, il quale ha chiesto al sindaco di individuare una zona per poter realizzare un nuovo ospedale.
Signori – rilancia Pietrangelo -, avete capito bene: dopo aver cercato di non far realizzare il Lotto Zero, l’amministrazione comunale sta alzando nuovamente le barricate per far evitare la realizzazione di un nuovo ospedale, con il grande rischio che si individui un’altra area in provincia di Isernia, perché l’ospedale è della provincia e non solo della città. Questa non è politica, questa è pura follia!».
Corsi e ricorsi storici, quindi: torna prepotentemente sulla scena il progetto – inviato a Roma perché fosse inserito fra i finanziabili con il Recovery Fund – del Nuovo Veneziale, da realizzare a Monteroduni. Costo stimato 116 milioni di euro, quasi la stessa cifra messa sul piatto dal presidente Toma nella missiva inviata al sindaco Castrataro una settimana fa.
«Ci attendiamo spiegazioni in merito e invitiamo il sindaco, la giunta e la maggioranza consiliare del Comune ad adoperarsi per far atterrare i finanziamenti ad Isernia e non a porre in essere il loro massimo sforzo per rifiutare tutto ciò che può essere vantaggioso per la nostra collettività, sia in termini economici che sostanziali. Non vorrei che l’amministrazione stia già lavorando per rifiutare i finanziamenti previsti dal Pnrr» la conclusione di Pietrangelo.
È quasi sicuro che la questione entrerà prepotentemente anche all’ordine del giorno dei lavori della riunione con il presidente Toma, invitato a Isernia per confrontarsi con i consiglieri comunali proprio sui temi della sanità: un confronto sollecitato dalla maggioranza alla quale il governatore Toma sembra aver disinnescato la miccia.

ls

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.