Il rischio assembramento è elevato e la pandemia non è ancora sconfitta completamente. E siccome il numero di persone presenti in udienza (tra avvocati, testimoni e imputati) è davvero rilevante, meglio organizzarsi per tempo così da assicurare le indispensabili condizioni di sicurezza.
E così il presidente del Tribunale di Isernia ha inoltrato al sindaco Castrataro una richiesta ufficiale con la quale richiede di poter utilizzare la sala teatro dell’Auditorium per la celebrazione dei un’udienza penale «la cui mole di imputati rende impraticabile lo svolgimento nelle aule del tribunale cittadino a causa del persistere dell’emergenza pandemica e la conseguente normativa legislativa e amministrativa in tema di distanziamento per il contenimento del contagio». Le udienze dibattimentali che si svolgeranno ‘a teatro’ si terranno il 31 marzo prossimo e, per eventuale calendarizzazione, il 5 maggio. La richiesta del presidente Di Giacomo è stata oggetto di una riunione di Giunta che, il 28 febbraio scorso, ha deliberato di concedere gli spazi, come del resto era già avvenuto il 25 febbraio e il 4 marzo 2021 per le medesime ragioni e considerata l’eccezionalità del momento storico. Una richiesta, si legge nella delibera, che «può trovare accoglimento nell’ottica della collaborazione interistituzionale sancita dallo Statuto comunale, considerando che l’amministrazione della giustizia è esigenza primaria di una collettività».
Sarà il personale del Tribunale ad occuparsi dell’osservanza delle prescrizioni anticontagio per l’accesso e la permanenza all’interno dell’Auditorium, le spese per la sanificazione dei locali (prima e dopo l’udienza) saranno parimenti a carico del ministero della Giustizia. Ma la concessione degli spazi è a titolo gratuito.
Ovviamente, nella deliberazione non si fa cenno alcuno al processo che sarà celebrato nei locali dell’auditorium a fine mese ma, in considerazione delle motivazioni alla base della richiesta, tutto lascia presupporre che si tratti di una udienza del processo “Dirty Major”, nome dato all’inchiesta portata a termine dalle Fiamme Gialle nell’aprile del 2016 e che riguarda presunti appalti truccati. Coinvolti 23 comuni, 109 imprese e 144 persone. Quasi un anno fa, il 21 febbraio del 2021, l’aula consiliare della Provincia di Isernia dove avrebbe dovuto tenersi l’udienza risultò angusta. Quel giorno c’erano 88 persone, tra testimoni, imputati e avvocati.

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