Tutto è bene quel che finisce bene? L’atteso confronto sulla sanità pubblica, con particolare riferimento alla situazione del Veneziale e alle prestazioni erogate e da potenziare, è terminato con impegni e rassicurazioni. Quelle fornite dal commissario ad acta, il presidente Donato Toma, che ha ripercorso – nel corso di un lungo consiglio comunale straordinario monotematico – passato, presente e futuro della sanità regionale, ovviamente focalizzando l’attenzione su Isernia. Nessun taglio, ha detto più volte in aula, ma potenziamento della sanità pubblica attraverso la creazione della Casa di comunità, il mantenimento dei reparti già presenti, la realizzazione di un hospice con dieci posti letto e il rafforzamento delle professionalità (tasto dolentissimo, questo, per il quale fino ad oggi non sembra essere stato trovato rimedio). Un consiglio comunale che avrebbe dovuto essere di proposta più che di protesta, aveva anticipato il sindaco Piero Castrataro.
Finita la seduta, a bocce ferme, si tirano le somme. Intanto le richieste sottoposte al commissario ad acta. Senza voli pindarici, poche ma molto concrete.
«Intanto, purché sincero e costruttivo, ritengo il confronto sempre un momento positivo – commenta il primo cittadino -. Noi abbiamo rivolto richieste chiare e dal nostro punto di vista attuabili. Richieste che riguardano, principalmente, la gestione delle patologie tempo-dipendenti. Ci aspettiamo ora risposte certe e ugualmente concrete. In caso contrario, l’ho ribadito più volte, saremo pronti a manifestare tutto il nostro dissenso».
Sul tavolo, sindaco, lei ad inizio seduta ha messo subito le cose in chiaro. Cosa serve, ora e subito, per la sanità del territorio, visto che il Veneziale è l’ospedale cittadino ma anche il presidio di riferimento dell’intera provincia?
«Le nostre sono richieste puntuali, che riguardano, per quanto attiene il presidio sanitario, l’assegnazione di due cardiologi emodinamisti, appena reclutati mediante concorso. Operazione realizzabile senza costi aggiuntivi a carico della Asrem. Ovviamente il potenziamento del Pronto Soccorso e del servizio 118, l’istituzione di una stroke unit di Neurologia, ad Isernia come a Termoli, con cinque posti letto. Un potenziamento in favore della sanità pubblica che potrebbe attuarsi mediante una piccola riduzione dei posti letto attualmente destinati al privato convenzionato».
Dal commissario ad acta, in Aula, sono arrivate rassicurazioni sul reparto di Medicina nucleare, le cui prestazioni sono state sospese per lavori e non perché il reparto sia da sopprimere anche se resta la stranezza, sottolineata dallo stesso Toma, relativa alla chiusura del reparto ben prima che fosse stata espletata la necessaria gara d’appalto. Un impegno è stato preso anche sul corso di laurea in Scienze infermieristiche per il quale dovrebbero essere concluse a breve le procedure necessarie ad assicurare le docenze. Quindi, due punti portati all’incasso.
Complessivamente, sindaco, come giudica l’esito del confronto, utile a ripercorrere le questioni passate, e che pesano ancora nella odierna offerta in termini di servizi sanitari, ma a ipotizzare anche il futuro, che si spera possa essere prossimo?
«Il nocciolo della questione è proprio questo. Per me – puntualizza Piero Castrataro – confronto vuol dire ascolto, ma anche impegno. Giudico, dunque, positivamente i toni del Consiglio comunale monotematico e il rispetto istituzionale dimostrato da tutti i presenti».
Ma, c’è un ma?
«Resta, naturalmente, il timore di aver ascoltato parole e promesse cui non verrà dato seguito, soprattutto in momento politico caldo come questo, ovvero prossimo ad importanti appuntamenti elettorali. Una preoccupazione che, spero, verrà smentita dai fatti, nell’interesse dei cittadini di Isernia e dei molisani tutti».