Il tempo passa ma quella ferita non può dirsi di certo guarita: 6 aprile del 2009, alle 3.32 il terremoto de L’Aquila portò via sei molisani. Quella drammatica notte persero la vita Ernesto Sferra, Luana Paglione, Danilo Ciolli, Vittorio Tagliente, Michele Iavagnilio e Elvio Romano. Luana aveva 40 anni, era originaria di Capracotta: restò vittima del crollo della sua abitazione. Ernesto di anni ne aveva 80, era nato a Carovilli ma risiedeva a Forli del Sannio. Era a casa della figlia a L’Aquila quando perse la vita. Danilo aveva 25 anni, era di Carovilli, studiava nella città devastata dal terremoto come Vittorio, studente universitario, anche lui 25enne, di Isernia e Michele, anche lui isernino, che dopo la laurea aveva deciso di restare a L’Aquila e lavorare in un centro per ragazzi autistici. Elvio aveva 24 anni, era di Bojano e studiava Ingegneria. Sorrisi e vite spente per sempre da una violentissima scossa di terremoto che travolse i destini delle 309 vittime, degli oltre mille e 600 feriti. Che cambiò per sempre la vita di chi li amava e che oggi avvertirà ancor più lancinante il dolore dell’addio. Ferite che sanguinano sempre, con le quali si prova a convivere ormai da 13 anni, che non conosceranno mai la guarigione.
Il Comune dell’Aquila, anche quest’anno, ha promosso, unitamente al Comitato dei familiari delle vittime del sisma, un programma di iniziative nel rispetto della vigente normativa anticontagio che prevede momenti di commemorazione, riflessione e omaggio alle vittime. Il ritrovo è fissato alle ore 21 nell’area antistante il tribunale, in via XX Settembre. Dopo la sosta davanti all’ex Casa dello Studente, l’arrivo è previsto al Parco della Memoria, a piazzale Paoli, dove verrà data lettura dei nomi delle vittime e sarà acceso da uno degli atleti della Nazionale ciclisti Ucraina, ospite in città a seguito dello scoppio della guerra, con un Vigile del Fuoco, il ‘braciere della memoria’.