«Una vicenda che ha dell’inverosimile». La tratteggia così, senza entrare ovviamente nel dettaglio, l’avvocato Benedetto Maria Iannitti che ieri mattina ha varcato assieme al collega Giuseppe Stellato (entrambi del foro di Santa Maria Capua Vetere) e al loro assistito il portone del Tribunale del capoluogo pentro. Con loro Domenico Riccio, direttore provinciale dell’Agenzia delle Entrate, accusato di tentata concussione e agli arresti domiciliari. L’interrogatorio di garanzia, fissato per le 10, è durato una manciata di minuti: il tempo per avvalersi della facoltà di non rispondere. Troppo corposo il fascicolo e troppo poco il tempo a disposizione per predisporre una linea difensiva efficace.
Una vicenda che ha fatto scalpore quella del direttore (attualmente sospeso) dell’Agenzia delle Entrate di Isernia, Domenico Riccio, arrestato nel corso di una operazione congiunta di Carabinieri e Guardia di Finanza su delega della Procura. Per l’accusa avrebbe chiesto al commissario giudiziale (nominato dal Tribunale) della Dr Motor Company, società in concordato, un milione di euro per alleggerire l’esposizione debitoria dell’azienda nei confronti dell’Agenzia delle Entrate.
«Ci siamo avvalsi delle facoltà di non rispondere perché il fascicolo è complesso, sono coinvolte questioni di merito ed è indispensabile una conoscenza completa ed integrale per dare risposte che siano adeguate – spiega l’avvocato Iannitti uscendo dal Palazzo di Giustizia -. Abbiamo interesse a chiarire integralmente la posizione del dottor Riccio, risposte che non siano date nell’immediatezza e che non abbiano il senso del chiarimento che è quello che noi abbiamo intenzione di dare. Nei prossimi giorni, una volta studiata e approfondita tutta la massa documentale, saremo in grado di dare risposta adeguata».
Per il legale del professionista finito ai domiciliari con l’accusa di tentata concussione, «la vicenda ha dell’inverosimile però i processi devono essere rispettati, i riti hanno delle cadenze. Noi abbiamo massimo rispetto per il processo e la volontà di difenderci e di chiarire la posizione del nostro assistito che ha del parossistico, dell’inverosimile. È indispensabile dare un quadro di verosimiglianza per quello che ci interessa».
Defilato, lontano dalle telecamere e dai microfoni Domenico Riccio che è arrivato assieme ai suoi legali a Palazzo di Giustizia.
«È provato dalla vicenda – commenta l’avvocato Iannitti – e fiducioso nell’operato della Magistratura. Ha certamente la volontà di collaborare con gli inquirenti per chiarire in maniera esatta, assoluta e integrale la sua posizione».
Sulle prossime azioni da porre in essere, il legale chiarisce: «in questo momento stiamo valutando l’impugnazione della misura davanti al Riesame ma la decisione sarà assunta sulla scorta di una valutazione adeguata di tutto l’incartamento processuale, per il necessario rispetto che si deve avere nei confronti del processo».