In comune non hanno solo il destino che li ha fatti incontrare e ne ha segnato le esistenze. Lui si chiama Pietro, è un agente della Polizia in servizio alla Questura di Isernia. Lei è Pamela, ha 34 anni, ed è stata salvata dall’intervento del suo angelo custode all’alba di domenica 17 aprile. Il giorno di Pasqua.
Pamela quella mattina ha perso il controllo dell’auto che si è ribaltata più volte ed è finita oltre il guard-rail, in un anfratto di rovi, nascosto dagli alberi e impossibile da scorgere.
Quella mattina Pietro era in macchina, doveva prendere servizio quando un automobilista lo ha fermato e gli ha segnalato l’incidente. Una settimana dopo, Pamela ha potuto ringraziare, ancora una volta, il suo angelo custode e gli ha consegnato un colorato mazzo di fiori.
Simbolo di vita, rinascita, speranza.
Pietro, poliziotto di Agnone in servizio alla Squadra Volanti della Questura di Isernia, senza alcuna esitazione, quella domenica mattina, si è fatto spazio tra i rovi per raggiungere Pamela, che vive a Civitanova, rimasta intrappolata all’interno del veicolo, appoggiato su una fiancata tra le sterpaglie e sospeso sul ciglio di un dirupo.
L’ha chiamata, le ha chiesto delle sue condizioni di salute, si è accertato che fosse viva e, dopo averla rassicurata, ha chiamato i soccorsi tramite la sala operativa della Questura. Ma in pochi istanti ha compreso che non si poteva aspettare.
E non ha atteso che arrivassero: l’auto era a rischio scivolamento nel canalone sottostante, si sentiva l’odore aspro della benzina, rumori strani provenire dal cofano. Pamela, poi, non riusciva a stare ferma vista la tensione del momento, e l’auto avrebbe potuto cominciare a muoversi.
Una situazione di pericolo, sì, ma Pietro non ci ha pensato su: è salito sul fianco della Punto, ha sollevato la donna e l’ha aiutata ad uscire attraverso il finestrino del lato passeggero, l’unico accesso possibile. Una mattinata convulsa, Pamela finirà subito dopo in ospedale e Pietro correrà a prendere servizio. Ma non appena possibile, al Pronto soccorso per assicurarsi delle condizioni di salute della 34enne.
Ieri mattina Pamela ha varcato la soglia della Questura, con gli occhi emozionati. E il suo sorriso ha riempito di gioia Pietro, l’angelo custode che la divisa la indossa anche quando non è in servizio. Che porta con sé, nei gesti e nel modo di agire, il senso del dovere, a qualsiasi costo.
Il questore Vincenzo Macrì ha voluto esprimere alla giovane la propria gioia per l’esito della vicenda ed al poliziotto il proprio compiacimento per il coraggio e la professionalità che ha dimostrato.
Pamela, Pietro e il destino. Che li ha fatti incontrare, in maniera rocambolesca, il giorno di Pasqua.
ls