Inutile spulciare i profili social, cercare qualche post (almeno di rito), chiedere informazioni a destra e, soprattutto, a sinistra: nessuna cerimonia per il 25 aprile nel capoluogo di provincia. L’unica traccia dell’amministrazione comunale si intravede sul Monte Marrone, vista la presenza del presidente del Consiglio comunale Nicolino Paolino e della consigliera Sara Ferri.
La Festa della Liberazione, l’amministrazione comunale la celebra in trasferta.
In città nessuna cerimonia, neanche la deposizione di una corona commemorativa, nessun ricordo del sacrificio di donne e uomini. Nemmeno in considerazione di quanto avviene da due mesi nel cuore dell’Europa. Gli orrori della guerra che, fin da subito, hanno generato nella comunità politica del capoluogo di provincia una vicinanza concreta e attiva e che ieri, in una giornata simbolo per il Paese, avrebbero potuto essere sottolineati ancora, parlando di pace e democrazia.
Isernia ha brillato, per assenza. Al contrario di quanto avvenuto nella maggior parte dei comuni molisani.
Ovviamente, la battaglia per la Liberazione ha, sul Monte Marrone, scritto una pagina di storia indelebile, che giustamente viene commemorata con un vero e proprio pellegrinaggio laico sulle montagne.
Ma nella città capoluogo, amministrata dal centrosinistra, tutto è passato sotto silenzio.
E mentre il 25 aprile, la Festa della Liberazione, sembra sia stata vissuta semplicemente come un giorno festivo – che al netto di ogni altra considerazione significa un ponte di tre giorni – il Partito comunista dei Lavoratori sollecita il Comune a riscontrare l’istanza di intitolare al partigiano Pintor l’attuale via Giovanni Berta, una delle strade principali di Isernia, «rimuovendone la vergognosa intitolazione, l’unica rimasta in Italia, al nefasto simbolo della propaganda fascista degli anni ’20» ricorda Tiziano Di Clemente. Se ne saranno accorti dal Pcl che il 25 aprile a Isernia non esiste?
E mentre nei comuni molisani si commemorano i partigiani, la Resistenza, chi ha lottato per quello che siamo oggi, per la democrazia e per i diritti, mentre nelle piazze di ogni comune, dal più piccolo al più grande, si intona ‘Bella Ciao’, lungo le strade di Isernia in sottofondo sembra di ascoltare un più moderno e leggero ‘E con le mani e con i piedi… ciao, ciao!’.
ppm