Sindaco, Giunta e maggioranza escono allo scoperto. E chiedono la testa del direttore generale dell’Asrem. Avranno forse atteso il tempo tecnico per veder concretizzato qualche impegno assunto e fino ad oggi rimasto su carta. Insomma, una sorta di ultimo appello che è andato a vuoto.
A 20 giorni dall’incontro in Prefettura che avrebbe dovuto portare i rinforzi annunciati al Pronto soccorso, nulla è cambiato. A 48 ore dal trasferimento di uno dei due pediatri che reggono il reparto dell’ospedale, nulla è cambiato.
«Il destino dell’ospedale Veneziale è sempre più a rischio a causa di un inesorabile depauperamento, iniziato oltre vent’anni or sono e a cui gli attuali vertici della Regione Molise e dell’Asrem, dimostrando totale incapacità di programmazione, stanno dando il colpo di grazia – spiegano Castrataro, i suoi assessori e i consiglieri di maggioranza di Palazzo San Francesco -.
L’ultima dimostrazione arriva dalla paventata chiusura dell’U.O. di Pediatria, con la conseguente chiusura del Punto Nascita del nosocomio pentro. Situazione che comprometterebbe in maniera irreparabile il presente e, soprattutto, il futuro del nostro territorio.
Le soluzioni prospettate dal vertice Asrem non sono, di fatto, risolutive. Per questo chiediamo al presidente della Regione, nonché commissario alla Sanità, la revoca dell’incarico del direttore generale dell’azienda sanitaria regionale del Molise.
La situazione generatasi nella U.O. di Pediatria – continua la nota – è solo l’ulteriore conseguenza di una serie di scelte scellerate perpetrate ai danni della sanità pentra in particolare, e molisana in generale. Basti ricordare le difficoltà nella gestione della pandemia, culminata con numerosi decessi; la mancata individuazione di un Centro Covid, unico caso in Italia; la chiusura, all’inizio dello scorso marzo, della Medicina nucleare dell’ospedale Veneziale, ancora non ripristinata nonostante le ripetute sollecitazioni; la gravissima situazione del Pronto soccorso, in termini di carenza di personale e organizzazione; il mancato rinnovo della convenzione con l’università La Sapienza di Roma, che sta mettendo a rischio la sopravvivenza del corso di laurea in Infermieristica, con pesanti conseguenze socio-economiche per la città; la mancata risoluzione della problematica legata alle reti di emergenza-urgenza; la situazione di Emodinamica, la più efficiente della regione ma anche la più sguarnita di personale; l’assenza di Neurologia, presente solo a Campobasso. Si è delineato uno scenario devastante per Isernia e la sua provincia al quale il vertice dell’Asrem e il commissario alla Sanità non stanno dando risposte concrete, nonostante le continue, ma vane, rassicurazioni e i numerosi tentativi di dialogo da noi messi in atto.
Gli impegni presi pubblicamente, anche durante l’ultimo Consiglio Comunale, ad oggi sono totalmente disattesi. Il tutto sta avvenendo con la complicità degli amministratori regionali della provincia di Isernia, il cui imbarazzante silenzio dimostra il totale disinteresse nei confronti dei diritti dei cittadini che, in teoria, dovrebbero rappresentare.
Il tempo delle promesse è finito. Servono i fatti. Servono capacità di programmazione, efficienza manageriale, rapidità nelle decisioni e coraggio di invertire la rotta in favore di una sanità pubblica di qualità, in grado di tutelare la salute dei cittadini.
Per questo, anche a seguito delle numerose segnalazioni da parte di utenti, associazioni di categoria, sindacati, forze e movimenti politici, ribadiamo la necessità di un immediato cambio di passo, possibile, a nostro avviso, solo con un cambio al vertice dell’Asrem».