E’ trascorso un anno dalla morte di Giuseppe Iacovone, l’agente della questura di Isernia morto durante un inseguimento lungo la statale 85, all’altezza del bivio di Macchia. Per ricordarlo il suo paese natale, Capriati, ha scelto di intitolargli l’aula consiliare. Iacovone era anche un consigliere del piccolo centro campano: l’intitolazione del luogo in cui si riunisce l’assise è stato il modo migliore che la comunità ha trovato per tenere sempre viva la memoria del giovane. L’esempio di Giuseppe Iacovone ha meritato la medaglia d’oro al valor civile, altissima onorificenza, conferitagli dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in occasione della Festa Nazionale della Polizia di Stato, a Roma lo scorso anno, ritirata dai genitori di Giuseppe. Anche questo campeggia sulla targa che è stata apposta nei pressi dalla sala consiliare, così che sia da esempio a tutti.
Intanto i parenti dell’agente lo ricordano attraverso poche frasi, ma molto toccanti: “Eri tanto giovane, Giuseppe, avevi preso in mano la tua vita e avevi scelto di consacrarla al tuo Paese, non ti sei tirato indietro tu, hai continuato a fare il tuo dovere”. Quella della famiglia è una richiesta fortissima di giustizia: “Noi non ci fermeremo, Giuseppe, ci saranno altre fiaccolate, altre occasioni per gridare forte il tuo nome e pretendere che giustizia sia fatta, solo così ci sarà riposo per te e potrà iniziare per noi tutti una rassegnazione dolorosa ma compiuta”.