Campo largo, parte seconda. E questa volta, protagonisti dell’alleanza politica che a Isernia è diventata realtà ben prima di quanto poi accaduto e che ormai sembra essere concretizzabile anche a livello regionale, il sindaco Castrataro e il parlamentare 5s Antonio Federico. Insieme, per tentare di individuare la strada migliore per l’affaire Lotto Zero.
Insieme, il primo cittadino di Isernia e il deputato del Movimento 5 Stelle (unico parlamentare rimasto nel perimetro politico nel quale è stato eletto, anche oggi a seguito della scissione del ministro Di Maio), a Campobasso hanno incontrato l’ingegnere Antonio Marasco, commissario straordinario per la realizzazione del Lotto Zero. Il sindaco Castrataro, percorrendo la via giudiziaria, ha provato a contrastare l’iter dell’opera.
Alla fine del novembre 2021, il Comune ha deciso di impugnare davanti al Tar Molise la proroga del provvedimento regionale di valutazione di impatto ambientale relativo al Lotto Zero lamentando la sussistenza di gravi criticità «sulla realizzazione dell’opera sia sotto il profilo ambientale e paesaggistico, sia sotto quello economico e della reale utilità, nonché sotto quello procedurale». In pratica, la realizzazione dell’opera – secondo le tesi dell’amministrazione comunale – avrebbe inciso negativamente sul consumo del suolo, sulla falda acquifera e sulle sorgenti del fiume Sordo, «nascendo esse in un contesto ambientale caratterizzato da forti peculiarità, con la presenza della Riserva orientata di Pesche (Isernia) e del costituendo Parco delle Acque di San Martino».
Un altro aspetto negativo, evidenziato nella delibera con la quale si dava mandato ai legali di avviare il procedimento giudiziario, riguardava il costo dell’opera, lievitato dagli iniziali 18 milioni di euro agli attuali circa 170 milioni. La decisione di impugnare la determinazione del direttore del II Dipartimento della Regione Molise è nata pure in ragione del fatto che «è stata adottata in assenza di una rinnovata istruttoria con la partecipazione e/o consultazione degli enti locali e delle associazioni ambientalistiche. L’atto regionale – si legge delibera comunale – rappresenta un vero e proprio nocumento per l’ambiente». Il 26 gennaio, però, i giudici amministrativi hanno bocciato il ricorso in cui si chiedeva la sospensiva per i lavori del tratto dell’infrastruttura stradale. E da qui la decisione di ricorrere al Consiglio di Stato per impugnare l’ordinanza cautelare che l’aveva negata.
Il 10 maggio scorso, però, il Consiglio di Stato ha chiuso la questione aperta sotto il profilo giudiziario dall’amministrazione comunale respingendo l’appello cautelare a seguito della sentenza del Tar Molise che aveva rigettato la richiesta di sospensiva.
Fin dallo scorso mese di maggio, il sindaco Castrataro ha cominciato a ragionare dell’idea di interloquire, assieme ad Anas, di un percorso alternativo con un minore impatto ambientale: parallelo all’attuale tracciato, maggiormente pianeggiante e distante dalle sorgenti di San Martino. Così da consentire il raggiungimento di un duplice obiettivo: la salvaguardia delle riserve d’acqua cittadine ed un abbattimento rilevante dei costi, e anche dell’impatto ambientale dell’infrastruttura, derivante dall’eliminazione dal tracciato di viadotti e gallerie. Anche perché, con l’aumento vertiginoso dei costi del materiale, è verosimile ipotizzare un ulteriore aumento dei costi per la realizzazione del Lotto Zero così come progettato.
L’ingegner Marasco ha spiegato che non può essere lui l’interlocutore istituzionale poiché è stato designato solo per la realizzazione del Lotto Zero. Ugualmente s’è impegnato a favorire una interlocuzione tra il sindaco di Isernia ed i vertici nazionali dell’Anas.
Il tracciato alternativo molto più breve consentirà una notevole riduzione dei costi e prevede opere di riforestazione, piste ciclabili ed altre opere di compensazione compatibili con la natura di quei luoghi.