Anche la fiera delle cipolle rappresenta il segnale, forte e radicato, di un ritorno alla normalità. Un momento atteso che, di contro, evidenzia quanto la crisi si faccia sentire. Diminuiscono gli ambulanti, nell’ordine di una ottantina di domande in meno rispetto al periodo pre-pandemia, e si registra una differente propensione all’acquisto tra le bancarelle posizionate lungo un tragitto più contenuto rispetto al passato vista l’assenza di alcuni venditori. Ma il prodotto, quest’anno, è speciale raccontano i coltivatori che, sotto il sole cocente e ostaggio dell’afa, espongono le succose e saporite cipolle bianche di Isernia. Forma schiacciata, ricca di proprietà organolettiche, per il clima particolare che s’è registrato in questi mesi, con qualche pioggia e molto caldo, si presenta più piccola nelle dimensioni ma di ottima qualità.
Centinaia i visitatori che dal mattino hanno curiosato tra i banchi, molti provenienti dai comuni della provincia e alcuni anche dalle zone extraregionali. Per tutti gli isernini è stato tornare ad una tradizione radicata, un appuntamento di cui si era avvertita l’assenza negli ultimi due anni.

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