Quarantunesimo posto (su 72) per Piero Castrataro, alla sua prima volta nella classifica di gradimento dei sindaci pubblicata, come ogni anno, da «Il Sole 24 Ore» e realizzata da Noto Sondaggi. Il 53,5% degli intervistati ha espresso il proprio gradimento per il primo cittadino, eletto nell’ottobre scorso. E in meno di un anno, il sindaco – eletto al ballottaggio con una coalizione che ha nei fatti anticipato l’ormai famoso ‘campo largo progressista’ con il 58,7% dei consensi – sembra tenere il risultato elettorale.
Avrà inciso nel sentiment della comunità la presenza al fianco della cittadinanza su temi di spinosa attualità. Primo fra tutti, probabilmente, quello della salute e della tutela dell’ospedale Veneziale. Il sindaco, la sua Giunta e la maggioranza consiliare sono stati i primi a chiedere la rimozione del manager Asrem a fronte degli impegni presi e non mantenuti per intervenire nella grave carenza di personale. E terranno una assemblea pubblica domani sera, per condividere con la cittadinanza le informazioni circa la situazione presente e soprattutto su quella che potrebbe delinearsi nel prossimo futuro per l’ospedale cittadino, che serve l’intera provincia.
Altro ‘cavallo di battaglia’ del sindaco e della sua squadra in campagna elettorale e anche in queste ore la questione attinente la facoltà di Scienze infermieristiche: una grande opportunità per la città, per il suo tessuto produttivo, per le possibilità di sviluppo e di crescita che ancora però non riesce a concludersi nel verso sperato.
Ieri pomeriggio, assieme alla vicesindaca Vinci e agli assessori D’Achille e Monaco, il sindaco Castrataro ha auspicato che la stagnazione nella definizione della convenzione con l’Università La Sapienza possa essere superata nelle prossime ore. Il decreto è provvisorio, margini per risolvere definitivamente la vicenda ci potrebbero essere. Ma la fotografia li ritrae davanti al portone chiuso di quella che era (e si spera resti) la sede del corso di laurea.
Il grido d’allarme dell’amministrazione Castrataro segue la pubblicazione del decreto del Miur numero 1113, come anticipato ieri su Primo Piano Molise. Nella ‘mappa’ dei posti disponibili per l’accesso al corso di laurea delle professioni sanitarie, la sede di Isernia non compare al contrario dei 55 posti disponibili a Campobasso (Cattolica), dei 95 dell’Università degli Studi del Molise e dei 100 de La Sapienza a Pozzilli. Un decreto provvisorio, che potrebbe essere modificato. Ed è questa la speranza del sindaco e dall’intera Giunta, non presente al gran completo ma che ovviamente condivide la posizione del sindaco e spinge perché si trovi una soluzione che tuteli Isernia, la sua economia, il territorio.
«Pochi giorni fa – commenta Castrataro – è uscito il decreto di assegnazione provvisorio dei posti in tutta Italia e tra le varie sedi Isernia non c’è. Questo significa perdere 70 posti per anno, 210 posti che non solo sono essenziali per mantenere la vita universitaria a Isernia ma lo sono per l’impatto socio economico che hanno e anche per il supporto all’ospedale Veneziale nel momento in cui questi professionisti dovranno procedere con il tirocinio. Con dispiacere dobbiamo registrare che le promesse fatte mesi fa, in Consiglio comunale, non sono state mantenute. Questa, credo, fosse la più semplice da mantenere – rimarca il sindaco -: far firmare una convenzione, stipularla nel più breve tempo possibile tra Asrem, Regione e La Sapienza era l’obiettivo sicuramente alla portata della regione e del commissario Toma».
Una speranza ancora c’è, secondo Castrataro. «Nei prossimi giorni speriamo si acceleri il processo che si è dimostrato lentissimo, speriamo che Toma possa risolvere la questione, è nelle sue mani – spiega Castrataro -. Noi ce l’abbiamo messa tutta, aspettiamo le prossime ore, di certo non vorremmo che Isernia perdesse l’occasione di dimostrare di essere una sede universitaria all’altezza».
Tecnicamente, spiega ancora Castrataro, c’è una convenzione «che hanno ritenuto di dover riscrivere mentre negli ultimi anni è stata sempre prorogata: forse spedita tardi, forse non c’è stata la dovuta pressione con La Sapienza. Motivi per i quali la sede di Isernia non c’è. Noi vigileremo fino in fondo: vedere che Campobasso e Pozzilli siano nella mappa dei posti disponibili – puntualizza Castrataro aprendo un altro fronte, più spiccatamente politico – qualche dubbio sul perché non si sia andati avanti lo fa nascere. Registriamo, del resto, la totale assenza di chi rappresenta questo territorio in Regione, l’assessore Mena Calenda e il sottosegretario Roberto Di Baggio. Io credo che in questa battaglia non possiamo non essere uniti ma, di fatto, nessuno sta facendo alcunché per la provincia né per rilanciare questo territorio. Non credo sia un tema da scontro politico, riguarda invece il futuro della città e della regione. Non è più il tempo delle parole ma dei fatti – conclude il sindaco -, speriamo sia possibile sottoscrivere una convenzione che definisca la questione in modo che non ci siano più questi problemi. Come Comune, noi abbiamo fatto la nostra parte, abbiamo anche messo in campo eventuali risorse economiche ulteriori. Ora ci deve essere la volontà di risolvere: se non sarà così, il presidente Toma deve assumersi tutte le responsabilità per un grave danno economico e socio culturale che graverà su Isernia».

Ma la proposta di convenzione con La Sapienza c’è, inviata a Roma un mese dopo il monotematico

La proposta di convenzione c’è, esiste ed è datata 21 aprile 2022. Poco più di mese dopo quella seduta di Consiglio comunale alla quale il commissario ad acta Donato Toma fu invitato, partecipò e assicurò il suo impegno per la risoluzione della vertenza Scienze infermieristiche.
La nota ufficiale reca il protocollo numero 73259, è partita il 21 aprile 2022 ed è indirizzata alla rettrice de La Sapienza, Alessandra Polimeni e per conoscenza al dg Asrem.
Nella nota, il presidente della Regione Donato Toma, sottopone alla rettrice la proposta di protocollo d’intesa con La Sapienza per l’espletamento del corso di Laurea in Scienze Infermieristiche per gli anni accademici 2022-2023, 2023-2024 e 2024-2025. In sintesi, il governatore ribadisce la volontà della Regione di proseguire il rapporto di collaborazione istituzionale che si è instaurato con la Sapienza per l’organizzazione e gestione del corso e, per consentire una prima valutazione e l’analisi dei rapporti e delle rispettive competenze, trasmette una proposta di protocollo specificando che i costi inerenti alla gestione del corso di laurea troveranno copertura finanziaria nelle quote di iscrizione per ogni annualità. I costi inerenti alle docenze, fino alla concorrenza di complessivi 80mila euro, saranno invece coperti da contributo regionale. La Regione Molise, inoltre, «nell’interesse alla prosecuzione del rapporto di collaborazione che si è instaurato nei precedenti anni accademici, è disponibile ad implementare e a modificare la proposta di accordo in base alle nuove valutazione e necessità di Codesto Ateneo».
Ovviamente, la Regione attendeva un riscontro da La Sapienza alla quale è stata inviata in pari data e in allegato alla lettera, la bozza del protocollo d’intesa. E all’articolo 4 del protocollo si legge: «La sede di svolgimento del corso di Laurea della Professioni Sanitarie Infermieristica è situata in Via Mazzini ad Isernia. L ’attività didattica d’aula, in tutto od in parte, il tirocinio per l’apprendimento clinico-pratico previsto dall’ordinamento del Corso di studio si svolgerà nelle aule presso la citata sede».
Lettera e bozza di protocollo inviate, dalla Regione Molise, due mesi e mezzo fa, ma Isernia non compare nel decreto di assegnazione dei posti oggetto del decreto del Miur. Che è provvisorio. E quindi, non tutto è perduto.

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