Un momento di confronto allargato: le azioni da mettere in campo a supporto della comunità escono dal Palazzo e diventano argomento da condividere con i cittadini, con le associazioni, con chi ha voglia di sapere cosa accade e, soprattutto, ha interesse ad essere parte attiva.
La Sanità è argomento che può risultare ostico nella sua narrazione istituzionale e di nomenclatura. Ma è un tema che tocca tutti, in una regione stritolata ancora dal debito dove i servizi si assottigliano anche a causa di una popolazione che diminuisce con una velocità impressionante. E lo spopolamento (causa e/o effetto?) si traduce in numeri che diventano parametri sui quali innestare (o meno) servizi.
Ieri pomeriggio, al Parco Stazione, l’assemblea pubblica convocata dall’amministrazione comunale per ragionare, assieme ai cittadini, di quello che è il tormentone (e non solo dell’estate, purtroppo): carenza di medici, reparti a rischio chiusura, servizi sanitari che diminuiscono danneggiando il diritto alla salute costituzionalmente garantito.
Dopo l’incontro pubblico, nelle intenzioni della maggioranza di Palazzo San Francesco, la convocazione di un altro consiglio comunale monotematico. E all’orizzonte si profilano manifestazioni pubbliche, forme di protesta per segnalare a chi ancora non lo avesse compreso, che Isernia e il territorio della provincia non rimarranno fermi e in silenzio ad aspettare i prossimi tagli. Che saranno definitivi.
«Spero sia inizio di una grande protesta popolare, credo sia arrivato il momento di far sentire forte la voce non solo della politica ma dei cittadini – spiega il sindaco Castrataro prima che l’assemblea abbia inizio-: siamo all’ultima ora per progettare una sanità pubblica di qualità, soprattutto nell’emergenza urgenza. Abbiamo in grande difficoltà 118, il Pronto soccorso, la Cardiologia: fino ad oggi nessun risultato, non è una questione politica, serve uno sforzo per trovare soluzioni da parte di direttore generale dell’Asrem e del commissario ad acta. Servono i fatti.
La nostra proposta? Lo abbiamo già detto: se il dg dell’azienda sanitaria regionale non porta risultati, vuol dire che è inadatto al ruolo che ricopre. Essendo un manager ha degli obiettivi che non devono essere solo economici, che tra l’altro non ha raggiunto visto che l’Asrem produce debiti, ma soprattutto di tutela dell’erogazione dei servizi per i cittadini. Noi riteniamo che Toma debba rimuovere assolutamente Florenzano, d’altro canto il vertice della Regione si deve rendere conto che le sue promesse al momento sono solo parole. Servono i fatti e se non è in grado, vuol dire che non può fare il commissario e nemmeno il presidente della Regione».
Il sindaco Castrataro anticipa che si lavora a strategie di confine con il Sangro, il Casertano e il basso Lazio. «Gli accordi – spiega – consentirebbero di avere servizi in rete con altri ospedali che possano garantire la salute dei nostri concittadini e di quelli delle regioni limitrofe. Certo, lavoriamo agli accordi di confine, una delle vere poche cose che hanno una base solida per emergere all’interno di una proposta costruttiva in grado di risolvere i problemi». Fra i cittadini presenti all’assemblea, s’intravedono i sindaci di Agnone, Cerro al Volturno e Pozzilli. Il Pd con il segretario Vittorino Facciolla e il presidente D’Alete. In disparte Laura Venittelli, Andrea Greco e Vittorio Nola del Movimento 5 Stelle. Seduto fra il pubblico Michele Iorio. Che ha sempre preso le difese del Veneziale e della sanità pubblica in questi mesi. Unico esponente, sembra, fra il pubblico del centrodestra regionale. Con tutti i distinguo del caso.

ppm

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