Uno scambio cordiale di saluti e poi sono entrati subito nel vivo della questione: Bruno Esposito e il sindaco Castrataro hanno affrontato ieri mattina, sotto Palazzo San Francesco, la questione del Centro diurno Alzheimer. Il referente dell’associazione ‘Non ti scordar di me’– supportato da Emilio Izzo che non si tira mai indietro quando si parla di diritti – ha presidiato il Palazzo di Città per tenere alta l’attenzione sull’attivazione del servizio nonostante i chiarimenti del primo cittadino sui lavori che interesseranno a brevissimo i locali di Palazzo De Baggis, messi a disposizione dall’amministrazione comunale proprio per rendere finalmente concreto il centro diurno.
Bruno Esposito ha esposto al sindaco la necessità di una soluzione temporanea. In pratica chiedendo la disponibilità di un locale, nell’attesa dei lavori di adeguamento richiesti dall’Asrem e che sono in capo al Comune di Isernia, così da attivare almeno un luogo di incontro che consenta ai familiari, ai caregivers e ai pazienti di poter trascorrere qualche ora in serenità. Tutti insieme, per affrontare la malattia, condividerla e consentire momenti di socializzazione ai pazienti per i quali il rischio isolamento è elevato. Una sorta di ‘Caffè Alzheimer’, insomma.
Il sindaco non ha affatto sbarrato la porta all’ipotesi di una soluzione temporanea in attesa che i lavori a Palazzo De Baggis siano terminati. Oltretutto, una volta conclusi (si tratta anche dell’installazione dell’ascensore), serviranno i tempi tecnici per le autorizzazioni, per l’organizzazione del personale che dovrà essere operativo al Centro diurno. Insomma, non è detto che tutto sia pronto per l’inizio dell’anno prossimo.
Si respira un cauto ottimismo tra gli associati, sembra di capire, anche se i ritardi accumulati fino ad oggi non sono certo un buon biglietto da visita. Ritardi indipendenti dall’amministrazione comunale la quale ha fatto quello che doveva: mettere a disposizione lo stabile, giudicato idoneo dall’Asrem, e procedere alla individuazione dei fondi necessari ai lavori. Ora la parte burocratica: affidarli e vigilare affinché si concludano in tempi ragionevoli. E nel frattempo, per i pazienti Alzheimer, magari mettere a disposizione un luogo dove trascorrere il tempo che si perde nei ricordi che svaniscono.
ls