Non una, non due ma tre le aree idonee alla costruzione del nuovo ospedale di Isernia. L’argomento, finito nel dimenticatoio, sembrava dover essere destinato a restare nell’elenco dei progetti sui quali ragionare.
Non è propriamente così visto che la direzione generale Salute della Regione Molise, con determinazione numero 137 del 4 ottobre scorso, ha nominato i componenti la commissione tecnica che dovrà procedere all’individuazione dell’area più adatta alla realizzazione del nuovo plesso ospedaliero che dovrà ‘sostituire’ il vecchio e malandato Veneziale.
Ne fanno parte l’architetto isernino Manuel Brasiello nella sua qualità di direttore del quarto dipartimento della Regione Molise, nonché direttore del servizio di protezione civile; l’ingegnere Giuseppe Cutone, direttore dell’Agenzia regionale ricostruzione post sisma; l’ingegere Domenico Antonio Colasurdo, istruttore tecnico del servizio Direzione Generale per la Salute; l’ingegnere Francesco Volpe, Dirigente S.C. Tecnico Manutentivo dell’A.S.Re.M. e il dottore Enrico Angiolilli, Responsabile del Servizio 8° Urbanistica del Settore 3° Tecnico del Comune di Isernia.
Tre le possibili location, quindi, sulle quali la commissione è chiamata ad esprimersi: Colle in Pergola, che vanta un ottimo collegamento con la tangenziale; l’Acqua Sulfurea che è di proprietà comunale e, terza opzione, quella individuata dall’amministrazione comunale a San Lorenzo, vicina allo svincolo Isernia Sud.
Come è noto, la richiesta avanzata dalla Regione al Comune – e cioè quella di indicare l’area dove poter realizzare il nuovo ospedale – aveva creato qualche subbuglio di ordine politico. Perché, e l’obiezione iniziale non era di lana caprina, visto che sono note e ormai cronicizzate le vicende legate alla carenza di medici, di numero non sufficiente a rendere tangibile il diritto alla salute, in molti si chiedevano la ratio del progetto di costruire un nuovo ospedale, con il rischio che resti comunque ostaggio dei problemi strutturali della sanità molisana.
Il governatore Toma, nel corso del consiglio monotematico sulla sanità, ha rilanciato con forza il tema proprio dall’aula di Palazzo San Francesco. Le minoranze consiliari, in quella occasione, hanno espresso il proprio parere positivo all’idea: un luogo più sicuro e moderno, ovvio, ma anche l’occasione per rimettere al centro gli investimenti con un impatto notevole sul tessuto economico cittadino.
I fondi a disposizione ci sono: sotto questo profilo, tutto parte dalla delibera Cipe 52 del 1998, il programma nazionale straordinario di investimenti in sanità, con la quale sono state attribuite alla Regione Molise risorse per euro quasi 105 milioni di euro. Da lì in poi, dal 2006 al 2009, le leggi hanno elevato la dotazione complessiva. Un lungo elenco di atti che portano, poi, alla seduta del 6 luglio scorso della Conferenza Permanente per i Rapporti tra Io Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano nel corso della quale si è sancita l’intesa sullo schema di decreto del ministro della Salute, di concerto con il Mef per il riparto delle risorse. Alla Regione Molise sono stati assegnati altri 10 milioni circa.
Al netto degli accordi già sottoscritti, le risorse rese disponibili dallo Stato per la Regione Molise ammontano complessivamente a 100 milioni 304mila 219,16, somma alla quale devono aggiungersi i fondi derivanti dall’accordo tra il ministero della Salute e la Regione Molise attinenti il fondo finalizzato al rilancio degli investimenti delle amministrazioni centrali dello stato e allo sviluppo del paese che assegna 46 milioni 155.432,38 euro per le opere di adeguamento strutturale del presidio ospedaliero Veneziale.
La programmazione regionale sugli investimenti nella sanità, sulla scorta di quanto previsto dal Programma Operativo 2022-2024 in via di ultimazione, «intende completare la strategia e le azioni necessarie per il raggiungimento di obiettivi specifici – si legge nella determinazione di qualche giorno fa – quali la realizzazione di un nuovo presidio ospedaliero nel comune di Isernia che costituisce una priorità del sistema sanitario molisano, ed è volta all’ammodernamento, alla riorganizzazione e all’adeguamento della rete ospedaliera del Molise».
Il pressing del commissario ad acta parte a febbraio quando la Regione comunica al Comune di Isernia di voler realizzare il nuovo plesso ospedaliero. Inizia la corrispondenza ufficiale fra i due Enti, a marzo si tiene il consiglio comunale monotematico e la richiesta di conoscere le eventuali aree dove costruire il nuovo ospedale viene reiterata.
Successivamente, il commissario ad acta Donato Toma e il dg per la Salute hanno comunicato le caratteristiche dell’area che dovrà ospitare il nuovo ospedale di Isernia. Due mesi fa, dal Comune, la risposta con l’individuazione delle tre aree idonee.
Di qui la nomina della commissione tecnica che dovrà valutare le tre proposte avanzate dal Comune di Isernia.
Insomma, l’ospedale nuovo non sembra destinato a restare un progetto nel cassetto.

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