L’hanno etichettata come la truffa del pellet e sarebbe stata architettata da un isernino – che si è spacciato per un imprenditore del settore – sulle cui tracce sarebbero al lavoro gli agenti del commissariato di Sulmona. Una indagine partita dalla denuncia di una delle vittime finite nel tranello dell’offerta economicamente vantaggiosa. E – come riferisce il quotidiano abruzzese Il Centro – si sono scoperte almeno 100 persone (tutte abruzzesi al momento) che avrebbero aderito all’imperdibile offerta lanciata su Facebook dall’uomo che, virtualmente, si è spacciato per isernino. Cento persone diventate vittime perché il primo truffato – un uomo di Pratola Peligna che conosceva l’imprenditore isernino e ha fatto da garante con i suoi contatti – avrebbe segnalato loro l’annuncio, rivelatosi una mega truffa. E fra le vittime, oltre ai 100 che hanno materialmente sborsato cento euro per accaparrarsi la successiva fornitura di un bancale di pellet ad un prezzo oltremodo conveniente, anche il vero imprenditore isernino che in tutta questa storia non c’entra assolutamente nulla. E il cui nome è stato utilizzato per tirare quante più persone nella rete della truffa.
Le vittime, come detto, al momento sono per la maggior parte residenti in Abruzzo, nella Valle Peligna: Pacentro, con una trentina di truffati tra cui il padre del sindaco e alcuni dipendenti comunali -, e poi Prezza, Sulmona, Popoli, Bussi sul Tirino, Pescocostanzo, Castel Di Sangro e Secinaro.
La catena della truffa – come riporta il quotidiano abruzzese – sarebbe appunto partita dall’annuncio pubblicato su Facebook da quello che si è spacciato per l’imprenditore isernino del settore. Da quell’account è stato lanciato il post relativo alla super offerta di pellet.
Offerta alla quale sarebbe stato impossibile dire di no, visto l’aumento vertiginoso del prezzo del materiale legnoso che si registra ormai da settimane. Ovviamente il post è diventato virale: chi lo ha letto, lo ha segnalato immediatamente all’amico, al parente e così via. Innescando di fatto la mega truffa che conta, ad oggi, almeno 100 vittime.
E il numero 100 ricorre spesso in questa vicenda sulla quale gli inquirenti dovranno fare luce. Sì, perché il prezzo da versare – a titolo di anticipo – per l’acquisto di un bancale ammonta appunto a 100 euro. E siccome l’offerta era allettante c’è anche chi ha effettuato più ordini, versando più quote di anticipo. Qualcuno ha speso 600 euro, qualche altro 800 magari prevedendo ulteriori aumenti di prezzo e anticipando le scorte anche per gli anni a venire. Qualcuno ha anche materialmente consegnato parte della somma all’uomo che si è fatto garante dell’operazione. Un cittadino di Pratola Peligna che ha confermato l’esistenza dell’imprenditore isernino.
Pagato il pellet, con la soddisfazione di chi ha fatto un buon affare soprattutto in vista dell’inverno e dei costi insostenibili del gas, è cominciata l’attesa per l’arrivo della merce. Ed è una attesa che dura da parecchie settimane e ancora non termina. Proprio questi tempi così dilatati, hanno spinto l’intermediario di Pratola Peligna a cercare di capire come mai la merce ancora non arrivasse. Del resto, quell’imprenditore di Isernia è persona conosciuta e affidabile, si sarà detto. E così ha provato a contattarlo ad un numero telefonico che è risultato inesistente. Allora, ha preso la macchina ed è arrivato a Isernia. Dove è stata scoperta la truffa, anzi la doppia truffa.
Il suo conoscente non era affatto il fornitore di pellet che aveva lanciato l’offerta sul web ma un’altra persona. E gli inquirenti adesso sono chiamati a dare un nome a quest’uomo che almeno 100 persone cercano disperatamente.
Sul caso sta indagando il commissariato di Sulmona dopo la formalizzazione della querela, avvenuta qualche giorno fa. Il proprietario della ditta che fornisce pellet, quindi, non era l’imprenditore in questione ma un altro, già contattato a sua volta da altri utenti per lo stesso motivo. Un’offerta di pellet inesistente ma ‘pagata’ a caro prezzo.
«Sono dispiaciuto per quanto accaduto, mi rendo disponibile a risarcire, secondo le mie possibilità, tutte le persone che si sono fidate di me per l’acquisto del pellet» spiega ai colleghi di OndaTv l’intermediario peligno che ha sporto querela. Che non è tenuto a farlo. E anche questo particolare, sembra aprire la strada a qualche interrogativo sul quale indaga la Polizia.