Non fanalino di coda ma poco ci manca. Anzi pochissimo. La provincia di Isernia si piazza al penultimo posto nella classifica sulla qualità della vita che, come ogni anno, il Sole 24 Ore rende nota nel mese di dicembre.
Al 106esimo gradino della classifica (che di gradini ne ha 107), con un -25 posti rispetto alla precedente edizione: un risultato che fa sprofondare Isernia e provincia a fondo classifica, prima solo di Crotone (ultima).
Un tracollo, nei fatti, quello che si riferisce al 2021. Un periodo nel quale ovviamente si scontava ancora l’effetto collaterale della pandemia, sotto il profilo economico. Mesi nei quali si cominciavano ad intravedere i primi segnali di recessione economica.
«La crisi inizia a mordere sul territorio, soprattutto nel Mezzogiorno, allargando il divario con il resto del Paese – spiegano proprio sul prestigioso quotidiano economico nell’illustrare la classifica -. Affiorano i primi sintomi di una popolazione sotto shock per la corsa dei prezzi: le famiglie restano schiacciate sotto il peso di un’inflazione mai così alta dai primi anni Ottanta e il caro energia si abbatte su imprese e amministrazioni locali, in difficoltà nella gestione dei budget».
Fenomeni che si riflettono, ovviamente, nella 33esima edizione dell’indagine che fotografa il livello di benessere nei territori in base a 90 indicatori, di cui 40 aggiornati al 2022.
Numeri che evidenziano, soprattutto al Sud, l’urgenza per alcuni territori di investire nel digitale, nelle rinnovabili, nella sanità e nell’istruzione.
Sul podio Bologna (che torna in vetta alla classifica, per la quinta volta dopo essere salita sul gradino più alto del podio nel 2000, 2004, 2011 e 2020), Bolzano che si conferma nella top 10 e quest’anno sale al secondo posto e Firenze (che si piazza al terzo, scalando otto posizioni rispetto allo scorso anno).
■ LA PROVINCIA FANALINO DI CODA PER LA QUALITA’ DELLA VITA
Come detto, 106esimo posto su 107 province, quella di Isernia (81mila 918 abitanti). Ma come si spiega questo dato? Nelle sei macro aree, questi i piazzamenti: al 68esimo posto per ricchezza e consumi (meno un posto in classifica rispetto al 2021), al 104esimo per Affari e lavoro (-14), al 107esimo per Giustizia e sicurezza (-29 posti), al 94esimo per Demografia e società (-44), al 107esimo per Ambiente e servizi (-40) e al 99esimo per Cultura e tempo libero (-6).
■ AFFARI E LAVORO: TROPPI NEET E ORE DI CASSINTEGRAZIONE
Meno 4,4%: è la variazione rispetto alla precedente rilevazione della macro area con riferimento al numero di start up innovative ogni mille società di capitale: sono 9,6. Aumentano le ore di Cig ordinaria: 37 a fronte delle 27,8 di media, le cessazioni d’impresa (ogni 100 registrate, 4 chiudono i battenti, in linea con il dato nazionale).
Troppi i Neet, i giovani che non studiano e non lavorano: il 33%, la media italiana si ferma al 22,1%. Tasso di occupazione che si attesta al 58,9% (la media italiana è 63,2%), bassa la quota di export sul Pil: 5,2%, il dato medio è 30,6%.
■ GIUSTIZIA E SICUREZZA: 200 DENUNCE AL MESE
Al 49esimo posto nella posizione di classifica generale indice della criminalità 2022 (su 107 province), conta 2mila 433 denunce. Nel dettaglio, 85esima posizione per omicidi volontari consumati (con zero denunce), 103esima posizione per tentati omicidi (zero denunce). Al 13esimo posto per il reato di violenze sessuale: 10 denunce (ovviamente va sempre considerata la popolazione di riferimento, in questo caso meno di 82mila persone). All’86esimo posto per i furti: 466 denunce, va molto meglio per i furti con strappo (100esima posizione, con una sola denuncia), 84esima posizione per furti con destrezza (19 denunce), 43esima posizione per i furti di autovetture con 31 denunce, 63esima posizione per i furti in esercizi commerciali (49 denunce), 49esima posizione per i furti in abitazione (157 denunce), 65esima posizione per le rapine (13 denunce), 31esima posizione per le estorsioni con 15 denunce, 81esimo posto per i reati di usura (con zero denunce), 31esimo posto per i reati di estorsione (con 15 denunce), 56esima posizione per le truffe e le frodi informatiche (380 denunce) e 84esima posizione per i furti con destrezza (23,7 denunce). Prima posizione per i reati di associazione a delinquere con 3 denunce, 57esima posizione per associazione di tipo mafioso (con 0 denunce), nona posizione per riciclaggio e impiego di denaro (con 3 denunce), terza posizione per gli incendi con 47 denunce nel 2021, 43esima posizione con 41 denunce per reati legati alle sostanze stupefacenti.
■ DEMOGRAFIA E SOCIETA’: SEMPRE MENO BAMBINI, AUMENTANO GLI ANZIANI
Meno 6,7% rispetto alla precedente rilevazione per il tasso di natalità (ogni mille abitanti), + 0,6% per l’indice di vecchiaia (numero di anziani ogni 100 giovani), nessuna variazione rispetto allo spazio abitativo (la superficie media delle abitazioni per componenti medi per famiglia).
Rispetto al tasso di natalità, la media italiana si attesta al 6,5, la provincia di Isernia si piazza al 77esimo posto con indice 6. Rispetto all’indice di vecchiaia, la media italiana si attesta a 200, il numero di anziani ogni 100 giovani e la provincia pentra si piazza al 94esimo posto con 237 anziani ogni 100 giovani. Rispetto allo spazio abitativo, i 103 metri quadri di superficie media delle abitazioni cozza e non poco con il dato italiano che si ferma a 75 mq. Interessanti anche i dati dei sottoindicatori (che hanno una classifica a parte): 33 anni l’età media al parto, – 6 il saldo migratorio totale (cioè la differenza tra iscritti e cancellati in anagrafe ogni mille abitanti), basso l’indice di qualità di vita delle donne (la provincia valore 435 – dato dai 12 parametri tra cui occupazione, imprese, quote rosa, sport e competenze Stem – mentre la media si attesta a 559,9), alto il valore relativo ai diplomati (il 64,3% a fronte della media che si attesta a 61,7%) e 57esimo posto per numero di laureati (26,1% contro il 26,7% della media italiana). Sul fronte del numero dei medici specialisti (uno ogni 10mila abitanti), la provincia si piazza al 44esimo posto con 28,3 camici bianchi a fronte della media italiana di 29,4. Quinto posto in classifica per i medici di medicina generale: uno ogni mille abitanti, la media italiana si ferma allo 0,7. Al 27esimo posto per i casi di Covid (ogni 1000 abitanti): 229,5 a fronte di una media di 260,4.
■ AMBIENTE E SERVIZI: PM10 IN CRESCITA, POCO VERDE URBANO
Al 94esimo posto in classifica per il numero di auto circolanti ogni 100 abitanti: 17 a fronte di una media di 23,3, al 106esimo per la concentrazione media di PM10 con una variazione di +0,1%: la media italiana si attesta al 65,5, in provincia fa segnare 79,4 (il dato si riferisce alla concentrazione media in ug/mc – media dei valori medi annui). Nei sottoindicatori della qualità dell’aria (indice su dati PM10, biossiDO di azoto e ozono nel capoluogo, dati questi già resi noti con Ecosistema Urbano, la classifica di Legambiente), la provincia era all’80esimo posto in classifica con indice 62 mentre la media si attesta a 51,3. Il che fa il paio con gli esiti delle indagini della Procura della Repubblica di Isernia sull’inquinamento della Piana di Venafro.
Settantesimo posto per le piste ciclabili con una variazione di segno positivo dell’1%: la media italiana si attesta a 9,7 (metri ogni 100 abitanti), in provincia il dato è sempre ‘da fondo classifica’ però con 3,5.
■ CULTURA E TEMPO LIBERO: MUSEI E BAR, I DATI CHE FANNO RIFLETTERE
Meno 12,4% rispetto alla precedente rilevazione per quanto attiene il numero di librerie ogni 100mila abitanti: 7,5, la media italiana è 7.7. Anche per l’offerta culturale, la provincia fa segnare un record in negativo: 4,1 spettacoli ogni mille abitanti (la media italiana è di 26,8). Va meglio per i ristoranti: 4 ogni mille abitanti (in linea con il dato italiano) mentre per l’indice di sportività (calcolato su 36 indicatori suddivisi in 4 categorie) la variazione rispetto alla precedente rilevazione segna un – 19. Dato questo che fa precipitare la provincia di Isernia al 103esimo posto della classifica (nel 2020 era all’84esimo posto, nel 2019, addirittura al 42esimo). Anche rispetto a questa macroarea, dati interessanti sono ricavabili dai sottoindicatori. Ad esempio, per l’indice ‘Sport e Bambini’, la provincia si piazza al 101esimo posto con valore 0 (media 0,9) mentre per palestre, piscine, centri per il benessere e stabilimenti termali ottima performance: ottavo posto. Al 104esimo posto per la penetrazione della banda larga (valore 0, media 5,8), al 62esimo posto per numero di amministratori comunali con meno di 40 anni (27%, la media è 27,7), al 106esimo posto per metri quadri per abitanti di verde urbano fruibile (5 mq a fronte del 22,4 di media italiana). Ottimo piazzamento per il patrimonio museale (per 100 chilometri quadrati): 19esimo posto con valore 26 mentre la media italiana è di 15,8. Scende il dato sulla partecipazione elettorale (in percentuale sul totale degli elettori): 57% contro la media di 63,5%. Bar come se piovesse: 3,4 ogni 1000 abitanti (media italiana 2,9).
■ RICCHEZZA E CONSUMI: PENSIONI DA FONDO CLASSIFICA
Più 2,7% rispetto alle rilevazioni precedente per il valore aggiunto pro capite (migliaia di euro a valori correnti), meno 2,9% per il canone medio di locazione (in euro al mese per appartamenti nuovi di 100metri quadri in zona semicentrale nel comune capoluogo): media italiana 620 euro mensili, 330 invece nel comune capoluogo di provincia. Più 5,6% la variazione registrata rispetto alla precedente classifica per quanto attiene il prezzo medio di vendita in euro al metro quadro: la media italiana supera abbondantemente i 1.800 euro, 950 in provincia. Sono 17 i percettori di reddito di cittadinanza, solo 28 le riqualificazioni energetiche (media 55,3), 84esimo posto per i pagamenti delle fatture oltre i 30 giorni (14% delle fatture commerciali ai fornitori, il dato italiano si ferma al 10,1%). In un anno, le famiglie spendono per il consumo di beni durevoli 2mila 583 euro (a fronte dei 2mila 687 di media italiana). Va maluccio per il reddito medio da pensione di vecchiaia: 97esimo posto, con 17mila 408 euro a fronte dei 19mila 563 di media italiana.
■ QUALCHE CURIOSITA’: L’EMERGENZA CLIMATICA E’ EVIDENTE
La provincia conquista la performance migliore (terzo posto in classifica) per lo spazio abitativo in metri quadri. E cioè la superficie media in base ai componenti medi delle famiglie con 103,5 metri quadri. Ultimo posto, 107esimo, per la capacità di riscossione: il 63%.
Il cambiamento climatico si fa sentire e non poco: la provincia si piazza al 97esimo posto per ore di sole al giorno (7,3), al 43esimo per le ondate di calore (176 giorni annui con temperature percepite oltre i 30 gradi e per essere un territorio montano non è propriamente una buona notizia), al 67esimo per eventi estremi (con 25 giorni all’anno con accumuli di pioggia oltre i 40 mm).