«Segui i soldi», e l’insegnamento di Giovanni Falcone ha fatto centro anche in quel buco nero nel quale – troppo spesso e a causa delle mancate denunce – finiscono le truffe romantiche. Non è andata così, fortunatamente, questa volta: la Guardia di Finanza di Isernia, sotto la direzione della Procura della Repubblica guidata dal procuratore Carlo Fucci, nell’ambito delle attività di contrasto al fenomeno del riciclaggio dei capitali, ha seguito i soldi, nella fattispecie versamenti anomali e sempre cospicui, e ha scoperto e smantellato, tra i primi casi nella provincia, la rete che truffava donne e uomini, convinti di aver trovato finalmente l’amore mentre invece avevano a che fare con un meccanismo ben collaudato che di sentimentale ha davvero ben poco. Una cybertruffa, nota a livello internazionale come romance scam.
Fra le vittime, ignare fino a quando non si è palesata l’evidente verità, anche una donna residente in provincia di Isernia, finita nella rete sgominata dalle Fiamme Gialle del comando pentro e che ha portato a deferire, all’autorità giudiziaria, undici presunti responsabili – di nazionalità italiana e nigeriana – accusati di truffa aggravata e sostituzione di persona.
Si perché, dietro lo schermo del pc, non si nascondevano uomini innamorati follemente, disposti a tutto pur di vivere il sogno con l’amata. Altro che: truffatori seriali e subdoli, che si sono insinuati nella vita di persone che aspettavano l’amore, che avrebbero fatto di tutto pur di viverlo appieno. Al punto da non riuscire nemmeno, in alcuni casi, a vedere la verità: di sentimentale non c’era nulla, di concreto i cospicui versamenti in denaro richiesti dagli ‘innamorati’ a distanza per spese improvvise alle quali impossibilitati a fare fronte, fantomatici biglietti aerei, versamenti per autorizzazioni all’espatrio.
Vittime oggi travolte sotto il profilo economico ma maggiormente sotto quello emotivo. Forse persino disposte a passare sopra le pesanti perdite in denaro ma che non accettano di non avere più quella ragione di vita, il motivo per cui sorridere, l’obiettivo da raggiungere. La felicità.
«Segui i soldi», e così è andata. Attraverso l’analisi di flussi finanziari apparentemente riconducibili a trasferimenti intra familiari, i finanzieri hanno accertato l’esistenza di un ramificato ed articolato sistema fraudolento perpetrato on line che ha consentito all’organizzazione criminale a carattere internazionale individuata dalle Fiamme Gialle di Isernia di sottrarre cospicue risorse finanziarie alle persone cadute nella rete.
Le vittime, per lo più donne, lusingate mediante falsi profili social e richieste di amicizia su una delle principali piattaforme social, venivano attratte sentimentalmente da immagini di presunti medici militari statunitensi in servizio in territori di guerra e, dai conseguenti numerosissimi messaggi on line, indotte a sborsare ingenti somme di denaro destinate a fantomatici acquisti di biglietti di viaggio o autorizzazioni all’espatrio del falso innamorato con cui condividere i futuri progetti di vita.
Richieste sempre assecondate con continui bonifici, versamenti su conti nazionali e esteri per migliaia di euro. Per alcune delle vittime, somme impensabili quelle sborsate per realizzare il sogno d’amore. Che sfiorano i 100mila euro.
Vittime che nella vita non sono sprovvedute, che hanno conoscenza della rete e dei meccanismi, persone colte, professionisti. Raggirate emotivamente da questo illusorio legame amoroso alimentato continuamente da messaggi rassicuranti, da quelle parole che chiunque vorrebbe sentirsi dire. Vittime accalappiate letteralmente in una rete senza via di scampo.
Definiti i presupposti investigativi, i Finanzieri di Isernia, sotto la direzione dell’autorità giudiziaria inquirente, hanno strutturato l’impianto probatorio analizzando le numerose transazioni finanziarie. All’inizio normalissimi bonifici bancari. Poi la rete diventa un articolato sistema finalizzato a dirottare ingenti somme di denaro in paesi stranieri, utilizzando piattaforme on line per l’acquisto di moneta virtuale.
Una storia dalla quale trarre un insegnamento: chi naviga in rete deve prestare la massima attenzione per non cadere nei raggiri preordinati da persone senza alcuno scrupolo. E se si resta vittime, nessuna vergogna: occorre sporgere querela per consentire che i colpevoli siano puniti, che non abbiano la possibilità di colpire altre persone. Perché oggi questo reato non è perseguibile d’ufficio.
Le indagini, ad ogni modo, non si fermano: dai riscontri delle Fiamme Gialle di Isernia, potrebbero aprirsi nuovi filoni in altre regioni dove risiedono le vittime finite nella rete.
Difficile recuperare le somme versate, ma l’appello della Guardia di Finanza è chiaro: occhi aperti e se qualcosa non quadra, rivolgetevi alle forze dell’ordine.