Il professor Sciaudone ieri non ha preso servizio nel reparto di Chirurgia del Veneziale. Per il docente Unimol sarebbe dovuto essere il suo primo giorno di lavoro all’ospedale di Isernia, al posto del dottor Vigliardi, in base al protocollo d’intesa tra Regione Molise e Università del Molise. Non è andato perché l’Asrem lo ha invitato a prendere servizio domani, lunedì 3 aprile. Ma la vicenda che ha sollevato un mare di polemiche è tutt’altro che risolta. Sempre domani il rettore Brunese terrà una conferenza stampa e renderà nota la posizione dell’Unimol.
Intanto nella riunione di venerdì pomeriggio non c’è stata la sintesi. L’Ateneo ha chiesto a Toma di modificare con un proprio decreto il protocollo firmato a fine ottobre. Ma il governatore-commissario straordinario alla sanità prima di procedere vuole un parere all’Asrem e alla Direzione salute.
A questo punto sarà molto difficile che arrivi prima di domani quando, quasi certamente, il dottor Vigliardi (che intanto è in ferie) sarà rimpiazzato dal professor Sciaudone. «Nonostante tutto» commenta la consigliera regionale Mena Calenda che vuole credere, malgrado gli eventi, ancora ad una soluzione del ‘caso’ a breve. «Le notizie che invece mi giungono a livello istituzionale – riferisce – sono diverse e di tutt’altro tenore. Tuttavia, se così fosse, saremmo costretti a pensare che davvero non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Significherebbe che, non sono bastate le richieste degli operatori dell’ospedale “Veneziale”, non è bastata la protesta della società civile, non è bastata l’approvazione di una mozione in Consiglio regionale, non sono bastate le mie dimissioni da assessore regionale. La soluzione c’era e c’è, ed è facilmente praticabile. Nonostante le rassicurazioni fornite in diretta televisiva, alla fine l’unica a mancare sarebbe la volontà vera di chi avrebbe potuto e dovuto. L’ennesimo insensato provvedimento contro una sanità pubblica e di qualità».

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