Riprenderà il suo sit-in davanti alla sede di via Genova il portavoce dell’associazione ‘Non ti scordar di me’: la mail inviata alla Questura del capoluogo di regione per comunicare – come la norma impone – la sua presenza in via Genova è chiara.
«Visti gli ultimi, penosi sviluppi della vicenda del Centro per i nostri malati di Isernia, considerato che il governatore non ha inteso rispondere alle nostre richieste, comunico che da domani, dalle 9 alle 11 sarò tutti i giorni davanti alla sede regionale di via Genova finché non sarò ricevuto per capire come si intende risolvere in tempi brevi il problema creato dalla non idoneità dello stabile destinato ai malati di Alzheimer». Nonostante la ‘mazzata’ ricevuta dopo mesi e mesi di richieste, mail, anticamere, colloqui, incontri informali e ufficiali, Bruno Esposito non si arrende. E usa l’arma della sua presenza per tenere alta l’attenzione sul caso, scoppiato la settimana scorsa quando – a sorpresa – lo stabile individuato per l’attivazione del Centro Diurno, formalizzato con apposito decreto del commissario ad acta è risultato inadatto perché non in possesso delle regolari certificazioni antisismiche.
Il coordinamento delle Sinistre di Opposizione prende posizione al fianco dell’associazione. E lo fa in maniera netta: è un insulto alla pazienza e all’intelligenza delle persone coinvolte, il pensiero dei referenti del coordinamento.
«L’ultimo colpo di scena di questa triste storia – il racconto dei partiti di sinistra – si è avuto la settimana scorsa, nella riunione fra Asrem (la direttrice Gollo e personale tecnico), il sindaco pentro Castrataro e l’associazione “Non ti scordar di me” rappresentata dal portavoce Bruno Esposito. In quell’occasione, erano piovute le ennesime rassicurazioni, ovvero che la sede individuata da tempo, Palazzo De Baggis, fosse quasi pronta. Tante belle parole, “mancano solo gli ultimi accertamenti su cucina a norma, pulizia al giardino adiacente, ascensore e si può partire”, quanto detto dal personale tecnico, “manterremo la parola data, per metà maggio sarà tutto pronto”. Ed invece? Invece succede che, dopo circa 10 mesi di trattative e verifiche su questo plesso, a poco più di un mese dalla consegna, vien fuori che la struttura non è a norma con la certificazione antisismica. Si può mai accettare una cosa del genere? Solo dopo dieci mesi di continui sopralluoghi, verifiche e controverifiche ci si accorge che manca un elemento così importante? E poi, il palazzo non è comunque frequentato giornalmente da tante persone? Allora, non ci si nasconda dietro un dito: è ovvio che si è voluto solo guadagnar tempo, solo giocare con la fiducia e le aspettative di tante famiglie di Isernia e provincia che, oramai, dopo anni di continue promesse, si ritrovano punto e a capo! E già, punto e a capo, perché dall’incontro fra Asrem e Comune si è pure deciso di cercare una nuova sede da adibire a centro diurno! E la giostra riparte, con le famiglie che tanto anelavano ad avere un aiuto costrette ora ad arrangiarsi da sole ancora una volta, spendendo tanto e dovendo ricorrere al privato! Le leggi parlano chiaro! Per il Dpcm 23/04/08 il Servizio sanitario nazionale deve garantire, nell’ambito dell’assistenza sociosanitaria semiresidenziale alle persone non autosufficienti, il servizio Nat (Nuclei Alzheimer temporanei) con costi divisi fra 60% in capo alle aziende sanitarie e 40% su utente o Comune, oltre che il Cda (Centro diurno Alzheimer) con costi identici. Per Isernia, evidentemente, ciò non vale! Non si hanno parole! Anzi, riportiamo proprio quelle scritte in uno sfogo sui social da una delle familiari dei pazienti affetti da Alzheimer, a testimonianza del loro stato d’animo: “Incapacità, incuria e inettitudine, senza contare la mancanza di riguardo e rispetto per chi ha bisogni e per i parenti che speravano si potesse finalmente realizzare quell’aiuto che si continuerà purtroppo invece ancora a chiedere. Restiamo, come sempre, nella nostra solitudine”».

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