Ma che fine ha fatto l’idea di costruire un nuovo ospedale ‘in sostituzione’ dell’edificio ormai avanti con gli anni e con le esigenze che attualmente ospita il Veneziale?
Nessuna notizia ufficiale, nonostante l’impegno assunto dalla Direzione generale Salute della Regione Molise che, ormai sei mesi fa (con determinazione numero 137 del 4 ottobre 2022), ha nominato i componenti la commissione tecnica per individuare l’area più adatta alla realizzazione del nuovo plesso ospedaliero che dovrà ‘sostituire’ il vecchio e malandato Veneziale.
Ne fanno parte l’architetto isernino Manuel Brasiello nella sua qualità di direttore del Quarto dipartimento della Regione Molise, l’ingegnere Giuseppe Cutone, direttore dell’Agenzia regionale ricostruzione post sisma, l’ingegnere Domenico Antonio Colasurdo, istruttore tecnico del servizio Direzione Generale per la Salute, l’ingegnere Francesco Volpe, dirigente S.C. Tecnico Manutentivo dell’Asrem e il dottore Enrico Angiolilli, responsabile del Servizio Urbanistica del settore tecnico del Comune di Isernia.
Tre le aree idonee alla costruzione del nuovo presidio ospedaliero sulle quali la commissione è (ancora?) chiamata ad esprimersi: Colle in Pergola, che vanta un ottimo collegamento con la tangenziale, l’Acqua Sulfurea che è di proprietà comunale e, terza opzione, quella individuata dall’amministrazione comunale a San Lorenzo, vicina allo svincolo Isernia Sud.
Da Palazzo San Francesco fanno spallucce: nessuna novità, abbiamo fatto tutto quanto ci è stato richiesto ma non abbiamo informazioni in merito, raccontano i beneinformati.
In un momento così complicato per la sanità regionale, alle prese con i soliti problemi legati alla carenza di medici e con l’ipotesi da scongiurare della demedicalizzazione del 118 (già accaduto al presidio di Frosolone, ipotesi sventata ad Agnone per i turni notturni ma in piedi, tra ovvie polemiche, a Venafro), probabilmente l’argomento non è in cima all’agenda delle cose da fare. Mentre sembra si siano perse le tracce del ‘nuovo’ Veneziale, procede invece l’iter per la realizzazione della Casa della comunità, hub di Isernia, finanziata con i fondi del Pnrr, intervento M6 C1 «Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale».Con deliberazione del dg Evelina Gollo numero 469 del 29 marzo, è stato infatti approvato il progetto di fattibilità tecnico ed economico. Passaggio questo che consente gli step successivi, quindi permette la prosecuzione degli iter del procedimento e delle attività collegate al Pnrr con l’avvio dell’appalto integrato per la progettazione definitiva/esecutiva e l’esecuzione dei lavori.
L’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza nel quale si inquadra la creazione della Casa di comunità riguarda il rafforzamento dell’assistenza sanitaria territoriale, con interventi per 7 miliardi utili per potenziare le strutture e i presidi per la sanità territoriale, dare un maggiore impulso all’assistenza domiciliare, allo sviluppo della telemedicina e a una più efficace integrazione con tutti i servizi socio-sanitari.
Per quanto riguarda specificatamente la struttura di Isernia, nel mese di luglio è stato affidato in via diretta alla società «2C Engineering Solution» di Isernia l’incarico per la redazione del progetto di fattibilità tecnico ed economico mentre il 10 marzo scorso è stato affidato alla «Normatempo Italia Srl» di Torino il servizio di verifica per gli interventi e quello per la Casa della Comunità di Isernia è stato ‘promosso’, quindi ha ottenuto il visto.
Spesa complessiva pari a un milione 209mila 550 euro, che ha trovato copertura per la quota di un milione 46mila 750 nel finanziamento degli investimenti del Pnrr Missione 6 Salute e per la quota pari a 162mila euro nelle risorse aggiuntive rispetto a quanto previsto nel Piano nazionale di ripresa e resilienza.
L’hub di Isernia si farà in largo Cappuccini: medici 24 ore su 24
La Casa di Comunità hub di Isernia, come anticipato da Primo Piano Molise il 7 giugno scorso, sarà ubicata in largo Cappuccini, nella sede del distretto sanitario di base, in un immobile di proprietà dell’azienda sanitaria regionale. Si tratta del vecchio ospedale realizzato nel 1950: cinque piani, di cui due seminterrati. Un edificio che non richiede particolari interventi se non quelli di adeguamento alla funzione alla quale è stato destinato e di rimozione delle barriere architettoniche. Si tratta di una struttura già destinata alle attività sanitaria e ambulatoriale, in una zona urbanizzata e dotata di tutti i servizi. La parte da destinare alla Casa della Comunità e quindi da adeguare è stata concordata e condivisa con la direzione aziendale: ha una superficie complessiva di 965 metri quadri ed è posta su due livelli.
La Casa della Comunità, di fatto, introduce un modello organizzativo di approccio integrato e multidisciplinare e si candida a diventare la sede privilegiata per la progettazione e l’erogazione di interventi sanitari. In generale, deve garantire la presenza di alcune tipologie ben precise di professionisti, nell’ambito di quelli disponibili anche attraverso interventi di riorganizzazione aziendale, e l’erogazione dei determinati servizi, anche mediante modalità di telemedicina e tele assistenza e relative competenze professionali.
Nella Casa di Comunità, hub di Isernia, la presenza medica sarà assicurata h24, sette giorni su 7 anche attraverso l’integrazione della continuità assistenziale mentre la presenza infermieristica sarà garantita h12, sette giorni su 7. Nella stessa struttura si troverà il Pua (punto unico di accesso sanitario), il punto prelievi, saranno disponibili servizi diagnostici finalizzati al monitoraggio della cronicità con strumentazione diagnostica di base anche attraverso strumenti di telemedicina. Saranno erogati i servizi ambulatoriali specialistici per le patologie ad elevata prevalenza (cardiologia, pneumologia, diabetologia, ecc.) e i servizi infermieristici, sia in termini di prevenzione collettiva e promozione della salute pubblica, inclusa l’attività dell’infermiere di famiglia o comunità, gli ambulatori infermieristici per la gestione integrata della cronicità e per la risposta ai bisogni occasionali. Saranno attivati presso l’hub di Isernia anche il sistema integrato di prenotazione collegato al Cup aziendale e il servizio di assistenza domiciliare di base.