Il caso del Centro diurno Alzheimer è ancora sul tavolo del sindaco Castrataro e della dg dell’Asrem, Evelina Gollo: il primo cittadino si è impegnato fin da subito a trovare una sede alternativa, a fronte della carenza – arrivata come un fulmine a ciel sereno – delle certificazioni antisismiche rilevata per Palazzo De Baggis. Sede individuata e messa a disposizione dal Comune in comodato d’uso gratuito e proposta all’azienda sanitaria regionale che l’ha valutata nel corso di un sopralluogo effettuato nella scorsa estate: al netto dei lavori di adeguamento (lo spazio esterno e l’ascensore, entrambi a carico di Palazzo San Francesco), l’Asrem aveva dato parere positivo. Al punto che, nel decreto del Commissario ad acta dello scorso 7 febbraio, si legge che si considerava meritevole di accoglimento la proposta dell’Asrem di individuare quei locali come sede del Centro diurno, autorizzando di fatto lo spostamento del servizio da Venafro a Isernia.
L’appuntamento è stato fissato dopo la sollecitazione del primo cittadino che ha ‘tartassato’ i vertici aziendali. E così domani il sindaco incontrerà i vertici dell’Asrem a Campobasso.
Perché la questione deve essere risolta, come aveva assicurato il primo cittadino subito dopo la notizia dell’impossibilità di poter accreditare il Centro diurno se fosse stato ubicato a Palazzo De Baggis, edificio al quale mancano alcune certificazioni indispensabili per quello scopo.
E in via Petrella, Piero Castrataro arriverà con un paio di proposte alternative da sottoporre al vaglio dell’azienda sanitaria.
Intanto ieri, in via Umbria, al terzo piano dello stabile dove ha sede il Caffè Alzheimer c’è stata una prima riunione dell’associazione «Non ti scordar di me»: in quello stabile ci sono i locali resi disponibili dall’amministrazione.
Un primo incontro, quello che si è svolto ieri, per mettere a punto le attività che potranno partire nella sede del Caffè Alzheimer, destinate ai pazienti e ai caregivers e rese possibili grazie ad un nutrito gruppo di professionisti volontari che hanno scelto di supportare l’associazione in questa guerra che combatte da anni ormai.
E che sembrava giunta alla vittoria definitiva quando, grazie alla sensibilità di sindaco e giunta, era stato finalmente individuato il luogo da destinare al Centro diurno, un servizio sociosanitario assente sul territorio della provincia (al netto dei dieci posti per pazienti gravi alla Gea Medica). Due tipologie diverse di intervento, ovviamente, quelle che vengono offerte dalla struttura sanitaria e dal Centro diurno, destinate a gradi diversi di gravità della demenza.
Un prima battaglia è stata vinta, però: al Caffè Alzheimer, che sarà aperto almeno tre pomeriggi a settimana, le famiglie e i caregivers potranno incontrarsi e condividere le esperienze – che troppo spesso sono alienanti anche per chi si preoccupa dei malati -, potranno beneficiare del supporto e delle competenze di professionisti ed operatori del settore che si sono messi a disposizione gratuitamente. E i pazienti Alzheimer saranno impegnati nelle attività che mirano a rallentare il decorso della malattia, che hanno come obiettivo il rafforzamento delle capacità residue. Ci saranno anche un medico, uno psicologo e un assistente sociale.
L’imperativo è però chiudere questa partita il prima possibile: troppo lunghi i tempi per riuscire a ottemperare alle prescrizioni antisismiche e consentire l’apertura del Centro diurno a Palazzo De Baggis in tempi brevi. Motivo per il quale il sindaco Castrataro ha chiesto di poter individuare una sede alternativa, che sia fruibile con le tempistiche adeguate alla situazione, quelle dettate dai bisogni delle persone alle quali questo servizio indispensabile è rivolto. Le stesse proposte alternative che domani Castrataro porterà sul tavolo della dg Asrem.

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