A meno di un miracolo, da inizio giugno saranno sospesi gli interventi chirurgici d’elezione e saranno possibili solo quelli urgenti.
Come anticipato da Primo Piano Molise il 24 maggio scorso, la cronica emergenza di personale medico si è abbattuta ancora sul Veneziale imponendo di fatto lo stop agli interventi di routine per l’impossibilità di fare fronte alle necessità con soli 7 medici anestesisti. Ne servirebbero almeno altri tre di medici da inserire nello staff degli anestesisti e rianimatori oltre a qualche innesto per quanto riguarda il personale infermieristico, parimenti indispensabile.
Non è un fulmine a ciel sereno, perché l’Asrem è stata avvisata con note ufficiali fin da febbraio di quello che di lì a qualche mese sarebbe potuto accadere.
Il sindaco Piero Castrataro, l’unica voce a rompere il silenzio assordante che ha circondato la notizia del paventato stop agli interventi programmati di qui a qualche giorno, ha incontrato – come aveva annunciato proprio su queste colonne – la dirigenza Asrem.
Una prima interlocuzione con i vertici dell’azienda sanitaria regionale che lo hanno rassicurato circa l’impegno con il quale la vicenda è seguita da via Petrella. Potrebbe arrivare qualche innesto, ma la tempistica non è chiara.
E fino a quando al Veneziale non si vedranno altri medici anestesisti in supporto a chi fino ad oggi ha fronteggiato le emergenze, la situazione è destinata a rimanere quella paventata qualche giorno fa: solo interventi chirurgici di emergenza. Con le conseguenti ricadute sulle liste d’attesa.
«Se non fosse così, siamo pronti a qualsiasi azione affinché venga tutelato il diritto alla salute» annuncia il primo cittadino di Isernia a margine del Consiglio comunale.
Un film già visto, purtroppo. Negli ultimi mesi, la carenza dei medici si è abbattuta su quasi tutti i reparti del nosocomio isernino: dal Pronto soccorso all’Ortopedia, dalla Pediatria all’Oculistica.
E, ultimo ma non per ultimo, anche sul reparto di Psichiatria dove non si ricoverano più pazienti perché i medici (pochi) devono gestire anche la indispensabile attività che si eroga sul territorio. Quindi, i pazienti che necessitano di assistenza ospedaliera vengono ricoverati al Cardarelli.
E, per restare alle sale operatorie degli ospedali regionali, lo stop agli interventi d’elezione – quindi programmati – ha già interessato ad aprile il San Timoteo e adesso tocca il Veneziale che è l’unico ospedale della provincia di Isernia.
Negli ultimi mesi, nel reparto di Anestesia e Rianimazione sono andati via in tre: medici che hanno raggiunto l’età pensionabile e che non sono stati rimpiazzati. Si aspetta con molta apprensione l’esito del concorso che dovrebbe concludersi di qui ad un paio di settimane ma di contro potrebbe anche non finire come desiderato. Troppo spesso, ed è capitato ciclicamente, non si riesce a dare una conclusione positiva alle procedure concorsuali. Bandite e poi deserte.