Da Firenze a Isernia, ma non è propriamente un viaggio di piacere. Cinquecento chilometri divideranno mamma Letizia dalle figlie che hanno dovuto scegliere il capoluogo di provincia per offrirle un’assistenza dignitosa in una residenza sanitaria senza dover accendere un mutuo. Una storia rilanciata dall’edizione fiorentina di Repubblica ma lo scoop è del quotidiano ‘La Nazione’.
A Firenze, le strutture che avrebbero potuto prendersi cura di Letizia Ghilardi, 94 anni, sono inavvicinabili: costi talmente esagerati che le figlie hanno cominciato a cercarne una nelle vicinanze e poi nelle regioni limitrofe fino ad arrivare a quelle del Molise.
«Mia madre andrà a passare i suoi ultimi giorni in Molise, da sola, lontana dalle sue due figlie, solo perché non ci possiamo permettere i prezzi delle Rsa fiorentine – racconta una delle due figlie al quotidiano -. Il posto letto, compresi i servizi, ci costava 3100 euro al mese. Troppo per le nostre disponibilità e per quella di nostra madre, che percepisce una pensione minima da 600 euro».
La 94enne ha necessità di essere assistita 24 ore al giorno, a causa dell’età e degli acciacchi. Quindi non è stato possibile, per le figlie, ospitarla proprio per quelle attenzioni che non avrebbero potuto darle.
Quindi l’unica alternativa economicamente sostenibile – si legge su Repubblica -, dopo aver setacciato mezza Italia, è ricaduta su Isernia, dove un posto letto in una residenza sanitaria assistenziale costa 1200 euro.
«Nel nord Italia i prezzi si aggirano sui 5mila euro al mese, mentre le altre strutture di Firenze chiedevano sui 4mila euro – dice ancora la figlia ai colleghi fiorentini -. Siamo dovuti andare a quasi 500 chilometri di distanza per trovare un posto che mia madre può permettersi con la sua pensione e l’indennità di accompagnamento che riceve. Abbiamo provato anche a metterla in graduatoria per le strutture pubbliche o convenzionate – aggiunge -, che calcolano le tariffe in base al reddito percepito. Ma la nostra mamma era centesima in classifica, che significa anni di attesa. Quindi, come extrema ratio, siamo state costrette a portarla lontano da noi, nonostante la sua volontà di rimanere nella sua amata Firenze. Speriamo almeno di riuscire ad andarla a trovare il più possibile».
Ora, a leggere l’articolo di Repubblica, sembra quasi che finire ad Isernia significhi essere inghiottiti da un girone dantesco. Una sorta di punizione divina. Certo, i chilometri da percorrere non saranno pochi ma la professionalità, l’attenzione e la dedizione che mamma Letizia troverà nella struttura isernina che la ospiterà di qui a breve saranno talmente ‘elevate’ che la decisione (fino ad ora solo economica) di arrivare fino in Molise diventerà, prestissimo, una scelta d’amore.

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