Non se ne parlava dall’inizio dell’estate quando è stato messo un primo punto fermo: l’individuazione dell’area dove potrebbe (anzi sarà) essere edificato il nuovo ospedale di Isernia. Ieri, le parole del presidente della Regione, Francesco Roberti – che è stato al Veneziale assieme al direttore generale dell’Asrem Giovanni Di Santo e con lui ha incontrato i dirigenti medici del presidio ospedaliero – hanno fugato ogni eventuale dubbio sulla reale possibilità che il nuovo presidio ospedaliero veda la luce.
Si farà, ha rimarcato il governatore Roberti. Specificando che i fondi a disposizione hanno una destinazione esclusiva quindi non potranno essere dirottati su altre necessità.
Come è noto, la Commissione istituita in Regione che ha valutato nei mesi scorsi le diverse opzioni avanzate dal Comune di Isernia (al quale l’allora commissario ad acta Donato Toma aveva chiesto di indicare l’area per la costruzione del nuovo presidio ospedaliero) ha individuato la zona di San Vito, a ridosso della Statale 85: una posizione evidentemente strategica, che permette anche di non dover realizzare numerose infrastrutture di collegamento e a servizio di quello che sarà il nuovo ospedale, che potrebbe fare da attrattore anche per pazienti provenienti dalla regioni limitrofe e nella fattispecie dal Casertano e dal Frusinate.
I fondi a disposizione ci sono, ha ricordato il presidente Roberti. E sotto questo profilo, tutto parte dalla delibera Cipe 52 del 1998, il programma nazionale straordinario di investimenti in sanità, con il quale sono state attribuite alla Regione Molise risorse per euro quasi 105 milioni di euro. Da lì in poi, dal 2006 al 2009, le leggi hanno elevato la dotazione complessiva. Un lungo elenco di atti che portano, poi, alla seduta del 6 luglio 2022 della Conferenza Permanente per i Rapporti tra Io Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano nel corso della quale si è sancita l’intesa sullo schema di decreto dell’allora ministro della Salute, di concerto con il Mef per il riparto delle risorse. Alla Regione Molise sono stati assegnati altri 10 milioni circa.
Al netto degli accordi già sottoscritti, le risorse rese disponibili dallo Stato per la Regione Molise ammontano complessivamente a 100 milioni 304mila 219,16, somma alla quale devono aggiungersi i fondi derivanti dall’accordo tra il ministero della Salute e la Regione Molise attinenti il fondo finalizzato al rilancio degli investimenti delle amministrazioni centrali dello stato e allo sviluppo del paese che assegna 46 milioni 155.432,38 euro per le opere di adeguamento strutturale del presidio ospedaliero Veneziale. Che, presumibilmente, saranno utilizzati per il nuovo presidio ospedaliero e non per ammodernare una struttura che poi sarà smantellata.
Il governatore ha incontrato i dirigenti medici del Veneziale, affrontando con loro il tema, assai sentito, della carenza di personale medico e infermieristico. Qualche ora prima della sua presenza a Isernia, il presidente Roberti aveva incontrato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, a Torino, nell’ambito di un incontro istituzionale con tutti i presidenti di Regione.
«Al Governo abbiamo espressamente specificato che, in materia di sanità, tutte le Regioni sono in difficoltà. Motivo per il quale dovranno essere stanziati almeno altri 11 miliardi di euro a livello nazionale. Il nostro – ha specificato Roberti ai giornalisti -, in particolare, è un debito strutturale: dobbiamo far capire che bisogna metterci mano e stanziare ulteriori risorse. Necessariamente dovremo passare per una riorganizzazione sanitaria: ieri a Torino ho parlato col ministro Schillaci sia della carenza di personale sia di quella delle risorse. Bisogna intervenire anche sulla retribuzione per ridare dignità, nel pubblico, alle professioni sanitarie».
Presente al Veneziale anche il nuovo manager dell’azienda sanitaria regionale che ha spiegato come il problema della carenza di personale sia all’attenzione del Governo e come non sia questione solo molisana. Ovvio che il problema sia particolarmente sentito nelle aree interne.
«Dobbiamo riportare la ‘sana sanità’, la sana medicina e dobbiamo valorizzare le eccellenze che ci sono sul territorio. Solo se valorizziamo le eccellenze – ha spiegato il dg Asrem Giovanni Di Santo – possiamo creare attrattività per i medici e riusciremo anche a riportare quella mobilità attiva che può essere anche un viatico importante per la soluzione di tanti problemi».
Il presidente Roberti e il dg Asrem Di Santo hanno poi preso parte alla presentazione del progetto «Un albero per la salute», nell’area verde a servizio del Veneziale, che simboleggia la stretta correlazione tra la salute dell’ambiente e quella dell’essere umano.
«Un gesto simbolico che abbiamo condiviso con trenta strutture ospedaliere su tutto il territorio nazionale – ha commentato il presidente in una nota stampa -. La messa a dimora delle piante davanti agli ospedali vuole anche essere il simbolo della rinascita e del potenziamento del nostro sistema sanitario, su cui stiamo lavorando per restituire ai cittadini i necessari servizi e la giusta serenità».